Seimila anziani in 50 gruppi: sono i numeri del Movimento terza età nella zona di Varese. E all'Ute si impara a parlare anche in cinese e giapponese


Redazione

30/04/2008

di Maria Teresa ANTOGNAZZA

Non solo questione di età. Diventare anziani, costruendo una nuova stagione della vita, comunque interessante e ricca, resta per tutti una scommessa. Lo sanno bene quanti nel Varesotto si preoccupano di offrire occasioni e percorsi di socializzazione e formazione, indirizzati specificamente alla Terza età.

Le proposte sono decisamente molte, a partire da quelle promosse dal Movimento Terza Età, che con i suoi oltre cinquanta gruppi riesce a mobilitare attorno alle diverse iniziative qualcosa come seimila persone in tutta la zona pastorale. Voluto in tutta la diocesi di Milano dal cardinal Colombo, promosso dall’Azione cattolica, oggi il Movimento ha una struttura e una vivacità pari a poche altre forme aggregative: «Ai soci e a tutti i simpatizzanti – spiega il responsabile diocesano Amilcare Risi, che due volte all’anno incontra al De Filippi di Varese tutti i referenti della zona – i nostri gruppi offrono momenti di formazione spirituale e insieme una ricca opera di promozione umana». E così ci sono gruppi vivacissimi e capaci di grande aggregazione, come quello di Cairate oppure di Biumo Superiore a Varese, che, oltre alla formazione, organizzano gite, momenti culturali, mostre e persino vacanze estive.

Stessa vivacità, con un apprezzabile obiettivo di formazione permanente e insieme di socializzazione, manifesta l’Università della Terza età del capoluogo. Frutto dell’impegno dell’Associazione culturale «Carlo Nasoni», da decenni il gruppo guidato da Eugenio Giustolisi promuove due cicli di incontri, presso l’Università degli studi dell’Insubria di Varese, chiamando a raccolta tutte le menti più fini del territorio per parlare di poesia, antropologia, storia, geografia, filosofia, medicina e molto altro ancora.

Nelle parole dell’anziano intellettuale varesino, esperto di relazioni con l’Islam, le finalità di questo appuntamento: «Si tratta di una proposta che respira a due polmoni. Cercare di mantenere sveglia la nostra mente e tenere vivi i contatti tra di noi, creando quelle occasioni di socializzazione che sono così importanti alla nostra età». Nasce così ogni anno il ricco programma dell’Università della Terza età: quasi trecento persone presenti mediamente alle lezioni settimanali all’Insubria, più di 450 legate all’associazione. Vengono un po’ da tutto il nord del Varesotto, dal capoluogo fino a Induno Olona e Luino. E dopo ciascuna lezione, quelli che lo desiderano si ritrovano al bar, per condividere qualcosa in più del solo sapere intellettuale. Anche la gita annuale risponde alla stessa finalità di socializzazione.

Esperienze come questa sono cresciute anche in altre città, come a Tradate e a Saronno, in particolare, dove opera l’Unitre, l’Università delle tre età, aperta al dialogo fra le generazioni. Non solo anziani dunque, anche se una buona fetta di studenti risponde ai requisiti di questa età. Nel pacchetto delle proposte c’è proprio di tutto, dall’informatica alle attività motorie, fino ai corsi di cultura generale. E poi conferenze e iniziative aperte a tutta la città: l’8 maggio, alle 21, per esempio, si parlerà di «Ecumenismo e dialogo interreligioso». Le lingue, infine, raccolgono sempre molti consensi: insieme alle tradizionali conoscenze di francese e inglese si impara a parlare anche in cinese e giapponese.

Sul territorio ci sono anche esperienze di eccellenza sul fronte dei Centri anziani: ricco di proposte e iniziative di ogni genere quello comunale di Varese, in via Maspero, ma molto frequentati anche quelli dei paesi, spesso promossi da dinamiche associazioni, come la Laav, libera associazione degli anziani venegonesi. Con la sede presso la prestigiosa Villa Molina, questo gruppo gestisce anche servizi preziosi per gli anziani bisognosi, come pasti a domicilio o trasporto per esami o varie necessità personali, attraverso il volontariato dei nonni.

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