Atm sotto accusa per i frequenti incidenti e per i ripetuti guasti. Un caso anche politico
Redazione
30/10/2008
di Cristina CONTI
Tre incidenti in otto giorni. E l’Atm è sotto accusa. L’ultimo la settimana scorsa, quando un jumbo tram si scontra con un tram in piazzale Baracca. I due mezzi, della linea 16, dovevano correre paralleli in direzioni diverse; ma proprio mentre si stavano sfiorando, uno ha svoltato all’improvviso e ha colpito in pieno l’altro.
Sotto accusa ci sono sempre gli scambi. Ma se da una parte i sindacati parlano di poca manutenzione, l’azienda sottolinea che è obbligo dei tranvieri passare in quei punti delicati a passo d’uomo, per poter controllare a vista la situazione dei binari ed evitare pericolosi scontri in velocità.
Il danno d’immagine per la ripetitività degli incidenti nelle ultime settimane rischia però di avere ripercussioni all’interno del management dell’Atm. Sarebbe infatti molto a rischio la posizione di Roberto Massetti, direttore generale che il presidente Elio Catania avrebbe preferito allontanare sin dal suo insediamento.
Per ora il bilancio è davvero tragico: 52 persone ferite, 5 vetture danneggiate, 6 ore di attesa in più (in totale) per gli utenti. Senza contare i guasti alla metropolitana: il peggiore il 6 ottobre, con la rete elettrica strappata e un tratto della linea verde bloccato per l’intera giornata.
Intanto il dibattito è diventato anche politico. «Gli addetti alla manutenzione sono molto diminuiti negli ultimi tempi: si è passati dai 2065 del 2002 ai 1801 di oggi», segnala il capogruppo dei Verdi in Regione Carlo Monguzzi.
Accuse pesanti all’azienda anche dal Pd: «Se il presidente Catania non ha un piano preciso per porre fine a questa vergogna, per noi può cambiare mestiere», aggiunge Pierfrancesco Majorino, capogruppo del Pd in Comune. A chiedere le dimissioni di Catania è anche il Codacons.
Per il segretario della Cgil Onorio Rosati, invece, la soluzione è un’altra: «Chiediamo la convocazione immediata di una conferenza milanese sul trasporto. Oltre a Comune e Atm dovrebbero partecipare anche Consiglio comunale, sindacati e associazioni dei consumatori. È troppo facile scaricare le responsabilità sui tranvieri. Mi chiedo perché i lavoratori Atm non abbiano ancora preso una posizione netta sulla sicurezza».