Accordo tra Regione, Comuni e sindacati dei tassisti: aumenti da subito, poi partirà un meccanismo automatico di adeguamento dei prezzi legato alla qualità. Critiche le associazioni dei consumatori
Redazione
25/09/2008
di Cristina CONTI
Andare in taxi costerà di più. Appena saranno aggiornati i tassametri, per andare da Milano a Malpensa si pagheranno 85 euro contro gli attuali 70, ben il 21% in più. E a lievitare saranno anche tutte le altre corse a costo fisso, come Malpensa-Fiera di Rho (60 euro), Malpensa-Linate (95 euro), Linate-Fiera (50 euro). Mentre il prezzo al chilometro salirà da 0,95 a 0,98 euro.
Questo in sintesi il contenuto del nuovo accordo firmato dalla Regione in accordo con i Comuni e i sindacati dei tassisti. Ma la corsa ai rialzi continuerà. Dal 2009 all’Expo ci sarà una “scala mobile”, che prevede un incremento ogni anno calcolato su inflazione e parametri di qualità.
«Abbiamo concesso molto. Però abbiamo scongiurato due scioperi e inaugurato una novità epocale, un meccanismo automatico di adeguamento dei prezzi legato alla qualità», commenta l’assessore alla Mobilità Raffaele Cattaneo.
I nuovi parametri di qualità saranno quattro: la conoscenza di una lingua straniera, bancomat a bordo, motori ecologici e disponibilità nel servizio (pari a 250 giorni di lavoro all’anno). Resta invariata per ora la tariffa di bandiera, cioè il prezzo di partenza del tassametro, 3 euro di giorno e 6,10 di sera, ma anche questo sarà ritoccato in futuro: circa 25 centesimi ogni due anni.
Ma le associazioni dei consumatori non sono d’accordo e vanno all’attacco. «Si tratta solo di una stangata ingiustificata», sottolinea AssoConsumatori. Cifre troppo alte che addirittura superano quelle ferroviarie e aeree: «Costa meno andare a Napoli in Eurostar o a Helsinki in aereo che a Malpensa in taxi», denuncia il Codacons.
E anche un confronto con i prezzi delle altre città europee è significativo. Se nel capoluogo lombardo il costo iniziale della corsa è di tre euro, a Roma è di 2,80, a Madrid di 1,95, a New York di 1,77 e a Parigi di 2,10. Se poi si considera il costo al chilometro Milano è ancora la città più cara con 0,98 euro, seguita da Parigi con 0,96, Roma e Madrid con 0,92 e poi New York con 0,88.
Contraria agli aumenti anche l’opposizione: «Il Pirellone ha ceduto alle lobby. Il prezzo dell’accordo ricade tutto nelle tasche degli utenti. Avevamo già i taxi più cari d’Europa: non c’era bisogno anche di questo», precisa Pierfrancesco Maran, consigliere del Partito Democratico.