Centotrenta bambini, dopo la fine delle lezioni, saranno ospitati nelle parrocchie della comunità pastorale di Santo Stefano per mangiare e fare i compiti


Redazione

09/10/2008

di Maria Teresa ANTOGNAZZA

Le tre parrocchie della città di Tradate, riunite nella Comunità pastorale di Santo Stefano, hanno preso molto sul serio i bisogni delle famiglie e della società in genere, dando vita all’esperienza «Oltre la scuola». Mensa e doposcuola assicurati: un impegno enorme, che nel giro di otto anni ha visto decuplicare le presenze, fino ad arrivare all’inizio di questo nuovo anno scolastico a 130 iscrizioni. Tutti bambini delle scuole elementari e medie cittadine, che appena finite le lezioni varcano le porte dei tre oratori di Tradate, di Abbiate Guazzone e ora anche delle Ceppine, per mangiare insieme, fare i compiti e giocare.

Numeri sempre in crescita, necessità pressanti delle famiglie, a cui ha fatto seguito una scelta precisa da parte degli oratori: l’assunzione di personale qualificato, in grado di assicurare un servizio assolutamente essenziale e delicato, come quello di seguire i ragazzi. «Abbiamo scelto – spiega il responsabile della Pastorale giovanile della Comunità, don Marco Casale – di assumere sette educatori professionali, oltre ad un coordinatore del servizio. Si tratta di giovani qualificati, provenienti da Tradate o dai paesi limitrofi, scelti in base alle proprie competenze ma anche in quanto esprimono una condivisione di fondo del progetto oratoriano e dei suoi valori educativi». Accanto ai professionisti ci sono i due responsabili laici degli oratori tradatesi e due cuoche. Totale: dodici dipendenti a libro paga della parrocchia.

Un impegno davvero importante, sostenuto ora anche da una convenzione triennale con il Comune di Tradate, che assicurerà in totale un contributo economico di oltre centomila euro. «L’amministrazione – spiega don Marco – ha riconosciuto l’importanza sociale di questo servizio che i nostri oratori rendono alla gente di Tradate e ha deciso di sostenerlo ufficialmente, attraverso questo contributo. La convenzione prevede anche altri aspetti, come l’intervento diretto dei servizi sociali sulla quota che le famiglie pagano per il doposcuola e la mensa, nel caso di situazioni di disagio. C’è poi una collaborazione nel far conoscere questo servizio, anche attraverso la preparazione di un volumetto che diffonderemo in modo capillare».

Attorno al progetto oratoriano «Oltre la scuola» stanno molte altre risorse, innanzitutto quelle del volontariato: sono oltre trenta le mamme e le insegnanti in pensione che aiutano gli educatori nelle attività pomeridiane. E poi ci sono le altre associazioni parrocchiali, come la Caritas e la San Vincenzo, che a volte intervengono in aiuto per pagare le rette. Altri contributi arrivano infine dalle Fondazioni, a cui gli oratori si rivolgono per ottenere sostegno alla propria iniziativa.

«Non è un caso – commenta don Marco – che sia l’oratorio a svolgere un servizio che in altri comuni, invece, viene affidato dalle amministrazioni alle cooperative sociali: noi abbiamo scelto di essere presenti nel mondo del sociale, immaginando interventi a sostegno delle famiglie e rivolte al disagio giovanile, in forma strutturata. E ci pare che questo sia un modo concreto e importante per rispondere alla missione oratoriana oggi».

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