Su internet la comunicazione ha una dimensione orizzontale: questa è la ragione principale del successo fra i giovani. I dati del Rapporto Censis-Ucsi

di Andrea CASAVECCHIA

nativi digitale

Quanto incide la presenza di Internet nella nostra vita? Dall’Undicesimo Rapporto sulla comunicazione, Censis-Ucsi, ricaviamo l’impressione di una differenza sostanziale tra le generazioni. 

L’impatto tra i cosiddetti nativi digitali e gli altri non si distingue solamente per il suo utilizzo, ma per la sua “comprensione”: per un adulto la rete è un mezzo per comunicare, per ricercare informazioni, per acquistare qualcosa, per trovare un indirizzo; per un giovane la rete è un ambiente dove ci si incontra, dove si condividono informazioni, dove si gioca con gli altri e si accede a contenuti e se ne possono immettere di nuovi personalmente.

Mezzo o luogo: ecco qui. Dentro questa chiave di lettura si può interpretare la ricchezza dei dati, contenuti nel Rapporto. Scopriamo la diffusione dell’accesso alla rete: ormai il 63,5% degli italiani utilizza il web, contro il 90,4% dei giovani tra 14 e 29 anni.

Interessanti sono le variazioni delle modalità di relazione con il web, rispetto all’età: tra giovani e anziani si scopre che il 75,6% dei primi sono su Facebook, contro il 9,2% degli altri, il 66,2% utilizza Youtube, contro il 5% dei secondi e, ancora, appena il 6,8% dei più vecchi accede tramite uno Smartphone, contro il 66% degli altri.

Quest’ultima indicazione rimanda a un’ulteriore riflessione: la mobilità. I nuovi strumenti permettono un accesso illimitato nello spazio e nel tempo quotidiano, possiamo essere connessi costantemente. Cambia anche la modalità di fruizione. Gli adulti e gli anziani, fatti salvi gli addetti ai lavori, pensano ancora alla dimensione statica dell’accesso, si accede da casa o dal lavoro con un Pc portatile o da tavolo, mentre i nativi digitali ne sfruttano la possibilità dinamica, si accede “take a way”.  Cambiano così le caratteristiche della socialità, perché si può partecipare a un’iniziativa a distanza, come si può essere presenti fisicamente con gli altri, ma impegnati a condividere altro, con altri. Cambiano poi anche le potenzialità di impiego del tempo libero, perché il web apre possibilità varie che permettono di costruire una “vita privata”, elemento importante per la crescita di un adolescente, in modo indipendente dai genitori. Infine la condivisione cambia il modo di acquisire informazioni e contenuti. Cambia infine la velocità con la quale si possono acquisire informazioni che nel web viaggiano con un tam tam impressionante. Tra i giovani cresce con la loro presenza nel web la comunicazione orizzontale: anche l’acquisizione dei saperi cambia volto e perde gran parte della dimensione verticale che ha caratterizzato la vita degli adulti e degli anziani.

Nell’epoca digitale l’importanza della dimensione orizzontale richiede però una riflessione sulla capacità di discernimento. Quali sono i criteri di selezione e di scelta delle informazioni che nella rete si propongono, quale bussola si può fornire e quale modalità di apprendimento dovrebbe essere valorizzata in un mondo che facilità e moltiplica i contenuti?

C’è una sfida immensa per le agenzia educative, che dovranno trovare metodologie adeguate ai nuovi tempi, per continuare a formare persone libere, in grado di vivere da protagonisti anche nel tempo del digitale.

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