All’Auditorium San Fedele di Milano le “firme” di Popoli rileggono i primi 12 mesi del Papa gesuita

un anno con Francesco

«Tiratevi i piatti, ma poi fate pace». Parole di un Papa che un comico commenta. Ma non solo. A Milano la sera del 12 marzo nove «firme» del mensile internazionale dei gesuiti Popoli, tra cui Giacomo Poretti (che insieme ad Aldo e Giovanni compone un famoso trio, curatore di una rubrica fissa sulla rivista), rileggono alcune frasi spiazzanti del primo Papa gesuita e latinoamericano della storia della Chiesa.

Il suo linguaggio, fresco e diretto, a volte rivoluzionario, trasmette messaggi che arrivano a tutti, credenti e non. Ricordando i dodici mesi trascorsi da quella sera piovosa del 13 marzo 2013, quando all’Habemus papam abbiamo conosciuto Jorge Mario Bergoglio, dal palco dell’Auditorium San Fedele di Milano (via Hoepli 3/B), a partire dalle 20.45, il vaticanista del Corriere della sera Gian Guido Vecchi presenta i protagonisti di una serata speciale che ripercorrono, con brevi letture e video, parole e frasi diventate celebri.

Apre Maurizio Chierici, giornalista esperto di America Latina, con l’espressione «dalla fine del mondo», pronunciata davanti alla folla di San Pietro da un Papa che mai era giunto da così lontano. Maurizio Ambrosini, sociologo delle migrazioni e curatore di una rubrica fissa su Popoli, approfondisce il «No alla globalizzazione dell’indifferenza». I «pastori con l’odore delle pecore» sono invece il tema di Silvano Fausti, biblista, scrittore e un’altra delle firme che regolarmente compaiono sulla rivista, mentre Guido Dotti, monaco di Bose, si sofferma sulla «divisione tra cristiani, uno scandalo».

Miriam Giovanzana, direttrice editoriale di Terre di Mezzo e componente del Gruppo di consulenza editoriale di Popoli, riflette sul senso di «Misericordiando», neologismo coniato da Bergoglio, e il gesuita Fabrizio Valletti, autore di un blog su www.popoli.info dal quartiere napoletano di Scampia, torna sul concetto di «periferie» tanto caro al Papa, mentre suor Elisa Kidane, comboniana e giornalista, interpreta con ironia l’appello papale alle religiose: «Madri e non zitelle». Infine, @Pontifex, l’account Twitter che solo in Italia ha un milione e mezzo di follower, è commentato da Ugo Guidolin, esperto di social media e curatore sulla rivista della rubrica Inter@gire.

Sotto i riflettori, dunque, espressioni acute, a volte ironiche, sempre stimolanti, con cui Papa Francesco si è rivolto al mondo, portando il suo vissuto di gesuita, vescovo di Buenos Aires e oggi vescovo di Roma. Per ricordare, riflettere, ringraziare.

Ingresso libero.
L’evento si svolge grazie al contributo di Raptim Travel. Media partner: Radio Marconi

Ti potrebbero interessare anche: