Un viaggio in cinque puntate su storia e tesori della chiesa-simbolo della cristianità
di Vincenzo GRIENTI
Da venerdì 22 febbraio è in onda su Tv2000 (canale 28 del digitale terrestre, 142 di Sky e in streaming sul sito www.tv2000.it) un documentario sulla basilica di San Pietro in Vaticano. È un viaggio in cinque puntate alla scoperta della storia e dei tesori della chiesa che rappresenta il simbolo della cristianità nel mondo. La serie – prodotta dalla Land Comunicazione e realizzata da Luca Criscenti – non a caso è stata proposta al pubblico nel giorno in cui è stata celebrata la festa della Cattedra di San Pietro. Ad accompagnare i telespettatori lungo un inedito percorso tra gli interni e gli esterni della basilica è Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani.
La prima puntata ha proposto un percorso visivo di alta suggestione attraverso i “luoghi simbolo” della Basilica: dalle profondità delle Grotte Vaticane, dove è custodito il sepolcro dell’apostolo Pietro, salendo lungo una linea verticale fino all’altare, al grandioso baldacchino e alla Cattedra, per proseguire verso il “mistico cielo”, con una descrizione minuziosa della cupola e dei suoi mosaici. In chiusura, le immagini della piazza e della grande facciata che si protende lungo il colonnato nell’”abbraccio” con cui il Bernini ha architettonicamente espresso l’apertura e l’accoglienza della Chiesa verso l’umanità.
La seconda puntata (sabato 23 febbraio) è stata un viaggio alla scoperta di ciò che resta oggi dell’antica Basilica Costantiniana, la chiesa su cui Giulio II avviò la costruzione della nuova cattedrale. Tra le opere sopravvissute alla demolizione ci sono la grande Pigna, citata da Dante in un canto dell’Inferno, che si conserva nel cortile omonimo all’interno dei Musei Vaticani, il Sarcofago di Giunio Basso e il celebre capolavoro pittorico di Giotto, il Polittico Stefaneschi.
La struttura della basilica – atrio, ottagono, navate – è stata approfondita nel corso della terza puntata (24 febbraio) che ha passato in rassegna le grandi opere di scultura che l’arricchiscono. Al centro del racconto grandi maestri della storia dell’arte, da Filarete a Giacomo Manzù, e i protagonisti di duemila anni di storia della Chiesa: per citarne alcuni, Matilde di Canossa e Cristina di Svezia; Urbano VIII, Alessandro VII e Giovanni XXIII. Ogni scultura, ogni dipinto, è stato descritto attraverso gli episodi legati alla loro creazione e le vicissitudini, politiche e religiose, del personaggio che rappresentano.
Altari e cappelle saranno descritti nella quarta puntata (25 febbraio, ore 23), che si aprirà con uno spazio dedicato all’“Ambulacro di Michelangelo” e alla Pietà, l’opera d’arte più celebre custodita in San Pietro. In chiusura, focus su un altro grande maestro del Rinascimento italiano, Raffaello, sulla sua Trasfigurazione, opera di cui la basilica conserva una copia in mosaico. Tra Michelangelo e Raffaello, rassegna di opere firmate dai più famosi artisti del Seicento, da Alessandro Algardi a Domenichino, da Guercino a Nicolas Poussin.
La serie si conclude il 26 febbraio con la quinta puntata (in onda alle 23) sul Museo del Tesoro di San Pietro, l’esposizione dei manufatti preziosi della Chiesa. Inestimabile è il valore storico degli oggetti che custodisce: dalla colonna tortile dell’antica Basilica che ispirò il Bernini nella progettazione del Baldacchino, alla “Bolla papale” con cui Bonifacio VIII indiceva nel 1300 il primo Giubileo; dalla “Croce Vaticana”, capolavoro dell’arte orafa bizantina, alla “Dalmatica” detta “di Carlo Magno”; e ancora, reliquiari, vesti, arredi e opere sacre di arte contemporanea.