A Cesena il convegno nazionale dei giornali cattolici: sul web per essere ancor più voce della gente
In occasione dei 100 anni del Corriere Cesenate, si terrà a Cesena, dal 20 al 22 ottobre, il convegno nazionale della Fisc (la Federazione cui fanno capo 198 giornali cattolici locali), dedicato a “Territorio e Internet: due luoghi da abitare”. Attesi oltre 150 giornalisti da ogni angolo del Paese e dall’estero. Francesco Zanotti, presidente della Fisc e direttore del Corriere Cesenate, e Carlo Cammoranesi, responsabile della commissione cultura della Fisc che ha curato l’organizzazione, presentano il convegno.
Zanotti, il territorio ha sempre rappresentato per le testate Fisc “uno spazio umano”, “un ambiente caratterizzato dal viverci della gente, di una comunità, di una società”. Quali punti di contatto con un “ambiente liquido” qual è Internet?
Internet è una dimensione umana, anche se digitale. È uno spazio creato dall’ingegno dell’uomo, nato dal desiderio di andare oltre le frontiere note. Esprime il desiderio di allargare gli orizzonti, di abbattere le barriere. Le possibilità offerte dalla Rete sono infinite e danno l’opportunità di tenere i collegamenti con il mondo, in tempo reale. Oggi non saremmo più capaci di farne a meno, anche se a volte il web condiziona la nostra vita. Uno strumento, comunque sia, deve rimanere tale, anche se ha mille potenzialità intriganti. In quanto cristiani ci interessa e ci sta a cuore tutto ciò che è umano. Per definizione ci interessa e non può essere diversamente. Fino a qualche tempo fa, era il territorio il nostro spazio di riferimento, anche se il nostro sguardo, sempre rivolto in alto, ha spaziato ovunque, sull’Italia e sul mondo. Ora siamo chiamati ad agire con la nostra originalità anche nel mondo digitale che si aggiunge e non sostituisce quello della carta stampata. Il nostro compito resta inalterato, ieri come oggi: leggere la realtà alla luce del Vangelo.
Durante il convegno verranno festeggiati i 100 del Corriere Cesenate…
Festeggiare il centenario del Corriere significa riscoprire le ragioni del nostro fare giornalismo: la comunità cristiana ha una parola da dire all’uomo del suo tempo, sempre e comunque. Cambieranno i linguaggi ma non muta la sostanza: l’incontro con la persona di Cristo è e resta decisivo per ognuno di noi. Questo è il nostro compito da mettere in pagina e on line ogni giorno”.
Cammoranesi, quali linguaggi e quali responsabilità per i giornali Fisc nell’abitare il territorio e Internet?
Nel destino della comunicazione non si può prescindere da Internet, grande potenzialità da integrare con i media tradizionali. La rete è una novità di cui prendere coscienza, dal momento che non siamo di fronte a un cambiamento esteriore, per addetti ai lavori, ma a una mutazione esistenziale, che ha a che fare con la vita di tutti noi. Il rapporto tra territorio e Internet segna una presa di coscienza di questo nuovo contesto esistenziale di cui parlano anche gli Orientamenti pastorali della Cei. I linguaggi di Internet sono una potenzialità immensa. Nel web non dobbiamo vedere un rischio per la comunicazione, ma un’opportunità per informare e testimoniare lo stesso Vangelo. Nel territorio, qualunque esso sia, i giornalisti devono assumersi la responsabilità di veicolare il proprio pensiero, con forza, anche attraverso il web.
Per essere “voci del territorio” in un contesto socio-culturale profondamente caratterizzato dai nuovi media, quali percorsi di pensiero si aprono per i settimanali nelle loro rispettive realtà e nell’esperienza Fisc?
Il tempo in cui viviamo conosce un enorme allargamento delle frontiere della comunicazione, realizza un’inedita convergenza tra i diversi media e rende possibile l’interattività. La rete manifesta, dunque, una vocazione aperta, tendenzialmente egualitaria e pluralista, come ha detto il Papa. I percorsi di pensiero possono intrecciarsi con le nuove frontiere della comunicazione. Ci ha ricordato monsignor Giuliodori a Macerata, durante il convegno “Abitanti digitali”, che è una sfida educativa che ci chiede di educare in spirito e verità «cercando uno scambio diacronico tra le generazioni e un’integrazione sincronica tra le persone, in uno stile d’inculturazione», tenendo conto sempre della persona e del suo territorio.
In sintesi, Internet e territorio: due realtà contrapposte o due culture che possono dialogare?
Internet e territorio sono conciliabili e devono dialogare. Il mondo virtuale – nel quale possiamo abitare grazie alla mediazione delle tecnologie digitali – e il territorio reale – in cui si sviluppano le varie relazioni – si possono coniugare insieme. Non si può ormai rinunciare a nessuno dei due ambiti. Ma bisogna integrarli senza confonderli. Bisogna, cioè, sfruttare l’occasione di un ampliamento dei contatti, quale ci viene offerto dal nostro essere in rete, per vivere autenticamente sia lo spazio quotidiano, sia l’ambiente stesso dei social network. Consapevoli che, in fondo, in un caso come nell’altro, ciò che è in gioco è la realizzazione autentica della nostra umanità in ogni territorio nel quale si vive.