Prosegue fino a domencia 29 marzo a Milano�il Festival del Cinema africano, giunto quest'anno alla sua diciannovesima edizione. Un appuntamento ormai classico per tutti gli appassionati della cinematografia di Asia, Africa e America Latina.

Stefania CECCHETTI
Redazione

Torna a Milano il Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina, un appuntamento ormai classico per gli appassionati della cinematografia del Sud del mondo giunto alla sua diciannovesima edizione. Il Festival è l’unico in Italia interamente dedicato alle culture dei paesi dell’Africa, dell’Asia e dell’America Latina. Già, perché non di sola Africa si parla: sono oltre 50 nazioni rappresentate, circa 80 tra film e video proiettati.
La rassegna, inaugurata lunedì scorso, si concluderà domenica 29 marzo. Il programma prevede le ormai consuete 2 sezioni “competitive”: le “Finestre sul mondo” aperte su lungometraggi e documentari di Africa, Asia e America Latina e i tre concorsi riservati esclusivamente all’Africa (miglior film e migliori cortometraggi di fiction e documentari).
Le proiezioni si svolgono in varie sale: San Fedele, Spazio Oberdan, cinema Gnomo, Palestrina, Centro culturale francese. I film saranno in visione dalle ore 14.30; l’ultimo alle ore 21.
Ma il Festival propone diversi altri percorsi al di fuori dalla competizione. Come la sezione «Extr’a», riservata alle problematiche dell’immigrazione in Italia. O come la restrospettiva dedeicata al regista kazako Darezhan Omirbayev, uno dei cineasti più rappresentativi del Kazakistan, legato a quella che all’inizio degli anni Novanta si pose all’attenzione internazionale come la nouvelle vague kazaka. Il regista incontrerà il suo pubblico venerdì 27 marzo alle 17, durante un tè kazako al Festival Center, situato presso la Casa del pane di Porta Venezia. Il Festival Center è aperto tutti i giorni dalle 10.00 fino alle 20.30 come spazio d’incontro e bar per gli ospiti e il pubblico del Festival, un crocevia di eventi multiculturali e momenti di relax tra un film e l’altro.
Tra gli appuntamenti fuori concorso anche la sezione “Al Jazeera , l’occhio arabo sul mondo”, che conferma l’interesse del Festival per i media arabi. Giovedì 26 marzo alle 17.00, presso lo Spazio Oberdan ci sarà un incontro tra Mohamed Challouf (curatore della rassegna), Donatella Della Ratta (giornalista specializzata in media arabi), Ahmad Mahfouz (direttore Documentary Channel di Al Jazeera). Prima dell’incontro sarà proiettato il documentario “Vedo, sento, parlo” sulla storia della creazione del canale Al Jazeera.
Completano il programma anteprime, mostre, incontri, laboratori. Per informazioni: tel. 02.6696258; www.festivalcinemaafricano.org. Torna a Milano il Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina, un appuntamento ormai classico per gli appassionati della cinematografia del Sud del mondo giunto alla sua diciannovesima edizione. Il Festival è l’unico in Italia interamente dedicato alle culture dei paesi dell’Africa, dell’Asia e dell’America Latina. Già, perché non di sola Africa si parla: sono oltre 50 nazioni rappresentate, circa 80 tra film e video proiettati.La rassegna, inaugurata lunedì scorso, si concluderà domenica 29 marzo. Il programma prevede le ormai consuete 2 sezioni “competitive”: le “Finestre sul mondo” aperte su lungometraggi e documentari di Africa, Asia e America Latina e i tre concorsi riservati esclusivamente all’Africa (miglior film e migliori cortometraggi di fiction e documentari).Le proiezioni si svolgono in varie sale: San Fedele, Spazio Oberdan, cinema Gnomo, Palestrina, Centro culturale francese. I film saranno in visione dalle ore 14.30; l’ultimo alle ore 21.Ma il Festival propone diversi altri percorsi al di fuori dalla competizione. Come la sezione «Extr’a», riservata alle problematiche dell’immigrazione in Italia. O come la restrospettiva dedeicata al regista kazako Darezhan Omirbayev, uno dei cineasti più rappresentativi del Kazakistan, legato a quella che all’inizio degli anni Novanta si pose all’attenzione internazionale come la nouvelle vague kazaka. Il regista incontrerà il suo pubblico venerdì 27 marzo alle 17, durante un tè kazako al Festival Center, situato presso la Casa del pane di Porta Venezia. Il Festival Center è aperto tutti i giorni dalle 10.00 fino alle 20.30 come spazio d’incontro e bar per gli ospiti e il pubblico del Festival, un crocevia di eventi multiculturali e momenti di relax tra un film e l’altro.Tra gli appuntamenti fuori concorso anche la sezione “Al Jazeera , l’occhio arabo sul mondo”, che conferma l’interesse del Festival per i media arabi. Giovedì 26 marzo alle 17.00, presso lo Spazio Oberdan ci sarà un incontro tra Mohamed Challouf (curatore della rassegna), Donatella Della Ratta (giornalista specializzata in media arabi), Ahmad Mahfouz (direttore Documentary Channel di Al Jazeera). Prima dell’incontro sarà proiettato il documentario “Vedo, sento, parlo” sulla storia della creazione del canale Al Jazeera.Completano il programma anteprime, mostre, incontri, laboratori. Per informazioni: tel. 02.6696258; www.festivalcinemaafricano.org. Coe – L’attività del Coe (Centro orientamento educativo), stroico organizzatore della rassegna, non�si esaurisce con il�Festival del Cinema africano, che pure ne è un fiore all’occhiello. Associazione di laici volontari cristiani impegnata nella cooperazione con i Paesi in via di sviluppo, il Coe�attiva e sostiene progetti di volontariato internazionale e opera in Italia per la formazione�di una nuova mentalità interculturale e�aperta alla�solidarietà. Per saperne di più: www.coeweb.org�� –

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