Un quindicinale che ha come protagonisti i terremotati. È solo l'ultima delle numerose inizative con cui l'Università Cattolica si è fatta vicina al dramma degli abruzzesi

Carlo ROSSI
Redazione

Un giornale per raccontare la storia di chi tenta di ricostruirsi una vita nelle tendopoli abruzzesi. Si chiama infatti «TendoPolis» il quindicinale di cui è stato distribuito il primo numero nei quattro campi in Abruzzo coordinati dalla Regione Lombardia. Progettato dalla Scuola Superiore di Protezione Civile della Regione, fortemente voluto dalla stessa Regione Lombardia, e realizzato da Almed (Alta Scuola in Media, Comunicazione e Spettacolo) con il master in Giornalismo a stampa e radiotelevisivo dell’Università Cattolica, «Tendopolis» ha lo scopo di informare su quello che succede dentro e fuori dai campi. I volontari del master, insieme ai ragazzi delle scuole del comune di Monticchio e ai residenti, raccolgono e raccontano storie in cui gli abitanti si riconoscono.
La collaborazione al progetto TendoPolis non è l’unico che porta la firma dell’Università Cattolica. Ricordiamo la cura riservata a feriti presso il Policlinico “A. Gemelli” di Roma; l’invio di personale medico e infermieristico presso la struttura sanitaria dell’Opera S. Maria della Pace di Fontecchio, vicina alle zone più colpite dal sisma; le iniziative già promosse dal master in Relazioni di aiuto in contesti di vulnerabilità nazionali e internazionali, in collaborazione con la Regione Lombardia. Riguardo a queste ultime, il progetto “Una scuola per l’Abruzzo” prevede diverse aree d’intervento come la normalizzazione dell’attività scolastica attraverso la costruzione di una scuola container (questo il sito su cui si può trovare il progetto dettagliato); attività psico-socio-pedagogiche rivolte a bambini e ragazzi per superare ansie e paure; formazione agli insegnanti su tematiche pregnanti in situazioni post traumatiche e attività ludico-sportive, come la Sesta giornata nazionale per lo sport organizzata dal Coni lo scorso 31 maggio all’Aquila.
Tra le iniziative a favore dell’Abruzzo anche l’invito al personale docente e tecnico amministrativo dell’Università a devolvere una piccola quota del proprio stipendio del mese di maggio, quale gesto di concreta vicinanza nell’opera di ricostruzione. Oltre che a rispondere ai bisogni essenziali di chi è stato colpito dalla calamità, i fondi raccolti serviranno a realizzare un prefabbricato che consenta alla Curia di L’Aquila di svolgere le quotidiane funzioni di servizio dell’Arcidiocesi e di raccordo tra le parrocchie.
Infine, gli studenti iscritti all’Ateneo e appartenenti alle famiglie che risiedono nei Comuni colpiti dal terremoto, per l’anno accademico in corso saranno esonerati dal residuo pagamento della quota di iscrizione. Un giornale per raccontare la storia di chi tenta di ricostruirsi una vita nelle tendopoli abruzzesi. Si chiama infatti «TendoPolis» il quindicinale di cui è stato distribuito il primo numero nei quattro campi in Abruzzo coordinati dalla Regione Lombardia. Progettato dalla Scuola Superiore di Protezione Civile della Regione, fortemente voluto dalla stessa Regione Lombardia, e realizzato da Almed (Alta Scuola in Media, Comunicazione e Spettacolo) con il master in Giornalismo a stampa e radiotelevisivo dell’Università Cattolica, «Tendopolis» ha lo scopo di informare su quello che succede dentro e fuori dai campi. I volontari del master, insieme ai ragazzi delle scuole del comune di Monticchio e ai residenti, raccolgono e raccontano storie in cui gli abitanti si riconoscono.La collaborazione al progetto TendoPolis non è l’unico che porta la firma dell’Università Cattolica. Ricordiamo la cura riservata a feriti presso il Policlinico “A. Gemelli” di Roma; l’invio di personale medico e infermieristico presso la struttura sanitaria dell’Opera S. Maria della Pace di Fontecchio, vicina alle zone più colpite dal sisma; le iniziative già promosse dal master in Relazioni di aiuto in contesti di vulnerabilità nazionali e internazionali, in collaborazione con la Regione Lombardia. Riguardo a queste ultime, il progetto “Una scuola per l’Abruzzo” prevede diverse aree d’intervento come la normalizzazione dell’attività scolastica attraverso la costruzione di una scuola container (questo il sito su cui si può trovare il progetto dettagliato); attività psico-socio-pedagogiche rivolte a bambini e ragazzi per superare ansie e paure; formazione agli insegnanti su tematiche pregnanti in situazioni post traumatiche e attività ludico-sportive, come la Sesta giornata nazionale per lo sport organizzata dal Coni lo scorso 31 maggio all’Aquila.Tra le iniziative a favore dell’Abruzzo anche l’invito al personale docente e tecnico amministrativo dell’Università a devolvere una piccola quota del proprio stipendio del mese di maggio, quale gesto di concreta vicinanza nell’opera di ricostruzione. Oltre che a rispondere ai bisogni essenziali di chi è stato colpito dalla calamità, i fondi raccolti serviranno a realizzare un prefabbricato che consenta alla Curia di L’Aquila di svolgere le quotidiane funzioni di servizio dell’Arcidiocesi e di raccordo tra le parrocchie.Infine, gli studenti iscritti all’Ateneo e appartenenti alle famiglie che risiedono nei Comuni colpiti dal terremoto, per l’anno accademico in corso saranno esonerati dal residuo pagamento della quota di iscrizione.

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