«Internet aiuta a creare una comunità in cui non esistono periferie lontane dal centro, nella quale tutte le realtà diocesane e tutte le parrocchie sono in collegamento diretto l'una con l'altra». Con queste parole, al termine del convegno,��l'Arcivescovo Tettamanzi ha salutato i numerosi presenti�nella sala di piazza Fontana dove si è tenuto l'incontro
Filippo MAGNI
Redazione Diocesi
«Internet aiuta a creare una comunità in cui non esistono periferie lontane dal centro, nella quale tutte le realtà diocesane e tutte le parrocchie sono in collegamento diretto l’una con l’altra». Con queste parole il cardinale di Milano Dionigi Tettamanzi ha espresso il proprio entusiasmo nei confronti del web, strumento sempre più utilizzato dalle parrocchie ambrosiane. L’arcivescovo si è espresso al termine del convegno “Il sito internet parrocchiale”, organizzato questa mattina dall’Ufficio comunicazioni sociali della diocesi. L’incontro ambiva a sottolineare l’importanza della rete come strumento di comunicazione pastorale ed evangelizzazione. Una consapevolezza che, a quanto pare, appartiene già a una buona parte dei fedeli ambrosiani “addetti ai lavori”, che hanno affollato come non mai la sala di piazza Fontana facendo registrare agli organizzatori poco meno di 250 presenze.
Ha aperto la mattinata il prof. Ruggero Eugeni, direttore dell’Alta scuola in media, comunicazione e spettacolo dell’Università Cattolica di Milano, con una relazione dal titolo “Il perché di una presenza necessaria”. «Il web 2.0 – ha spiegato – ha dato alle relazioni in rete uno spessore nuovo: i social network permettono di creare un numero molto alto di contatti che non scompaiono, ma vengono mantenuti». Per questo, ha aggiunto, «internet è diventato un luogo in cui le parrocchie non possono mancare». Il docente ha concluso il proprio intervento citando l’enciclica “Gaudium et spes”, chiedendo ai presenti di ascoltarne le parole in chiave-internet: «La Chiesa, avendo una struttura sociale visibile, che è appunto segno della sua unità in Cristo, può far tesoro, e lo fa, dello sviluppo della vita sociale umana, per conoscere più profondamente [la costituzione datale da Cristo], per meglio esprimerla e per adattarla con più successo ai nostri tempi».
Il secondo intervento, a cura di Filippo Magni e Iris Farina del portale diocesano www.chiesadimilano.it, ha reso pubblici i dati della presenza attuale delle parrocchie e degli oratori in internet. «Tra le 1107 parrocchie ambrosiane – hanno spiegato – ben il 42% ha un sito proprio o legato all’oratorio. Per un totale di 465 indirizzi web dove trovano spazio catechesi, gallerie fotografiche, agende, dirette video e audio delle celebrazioni. Il dato è importante se rapportato alla percentuale nazionale, che un’indagine dello scorso gennaio a cura di WeCa (web cattolici) assesta intorno al 16%».
Il convegno è proseguito con l’esposizione, a cura di Claudio Mazza, Rinaldo Ratti e Mauro Colombo, del rinnovamento del portale www.chiesadimilano.it e delle sinergie che permette con i siti parrocchiali. «Saccheggiate il portale – hanno detto ai presenti -: ciò che è presente su chiesadimilano.it può essere utile per i siti parrocchiali e allo stesso modo voi potete inviarci testi utili da pubblicare sul portale: uniamo le forze anziché disperderle».
«La Diocesi è attenta alla presenza delle parrocchie nel web, la ritiene un elemento strategico», ha detto ai presenti don Davide Milani, responsabile dell’Ufficio comunicazioni sociali. Qualcuno, ha poi aggiunto, potrebbe pensare che le comunità dei fedeli abbiano ben altre priorità che non creare dei siti. «È vero – ha spiegato -, ci sono delle gerarchie sugli impegni da prendere in parrocchia: l’annuncio del Vangelo, la carità, le esperienze di fraternità. Ma noi vogliamo portare altre persone a queste priorità, vogliamo raggiungere chi nella comunità cristiana non ci abita, chi è lontano o si è allontanato. Ecco la potenzialità di internet: è una rete per avvicinare e invitare chi nella comunità non c’è». Rivolgendosi poi direttamente ai presenti don Milani li ha esortati a chiedere un mandato al proprio parroco, perché l’esperienza del sito internet parrocchiale non sia più un’improvvisazione basata sulla buona volontà di qualcuno, ma sia riconosciuta come elemento fondamentale dell’evangelizzazione. Ai tanti presenti che chiedevano aiuto a livello tecnico per sviluppare uno spazio internet, don Milani ha risposto con la promessa di un corso specifico che si terrà il prossimo autunno. Si tratta di un corso ancora da ideare nei dettagli: chi avesse proposte, suggerimenti o richieste particolari in merito le può inviare all’indirizzo email dedicato web@chiesadimilano.it «Internet aiuta a creare una comunità in cui non esistono periferie lontane dal centro, nella quale tutte le realtà diocesane e tutte le parrocchie sono in collegamento diretto l’una con l’altra». Con queste parole il cardinale di Milano Dionigi Tettamanzi ha espresso il proprio entusiasmo nei confronti del web, strumento sempre più utilizzato dalle parrocchie ambrosiane. L’arcivescovo si è espresso al termine del convegno “Il sito internet parrocchiale”, organizzato questa mattina dall’Ufficio comunicazioni sociali della diocesi. L’incontro ambiva a sottolineare l’importanza della rete come strumento di comunicazione pastorale ed evangelizzazione. Una consapevolezza che, a quanto pare, appartiene già a una buona parte dei fedeli ambrosiani “addetti ai lavori”, che hanno affollato come non mai la sala di piazza Fontana facendo registrare agli organizzatori poco meno di 250 presenze.Ha aperto la mattinata il prof. Ruggero Eugeni, direttore dell’Alta scuola in media, comunicazione e spettacolo dell’Università Cattolica di Milano, con una relazione dal titolo “Il perché di una presenza necessaria”. «Il web 2.0 – ha spiegato – ha dato alle relazioni in rete uno spessore nuovo: i social network permettono di creare un numero molto alto di contatti che non scompaiono, ma vengono mantenuti». Per questo, ha aggiunto, «internet è diventato un luogo in cui le parrocchie non possono mancare». Il docente ha concluso il proprio intervento citando l’enciclica “Gaudium et spes”, chiedendo ai presenti di ascoltarne le parole in chiave-internet: «La Chiesa, avendo una struttura sociale visibile, che è appunto segno della sua unità in Cristo, può far tesoro, e lo fa, dello sviluppo della vita sociale umana, per conoscere più profondamente [la costituzione datale da Cristo], per meglio esprimerla e per adattarla con più successo ai nostri tempi».Il secondo intervento, a cura di Filippo Magni e Iris Farina del portale diocesano www.chiesadimilano.it, ha reso pubblici i dati della presenza attuale delle parrocchie e degli oratori in internet. «Tra le 1107 parrocchie ambrosiane – hanno spiegato – ben il 42% ha un sito proprio o legato all’oratorio. Per un totale di 465 indirizzi web dove trovano spazio catechesi, gallerie fotografiche, agende, dirette video e audio delle celebrazioni. Il dato è importante se rapportato alla percentuale nazionale, che un’indagine dello scorso gennaio a cura di WeCa (web cattolici) assesta intorno al 16%».Il convegno è proseguito con l’esposizione, a cura di Claudio Mazza, Rinaldo Ratti e Mauro Colombo, del rinnovamento del portale www.chiesadimilano.it e delle sinergie che permette con i siti parrocchiali. «Saccheggiate il portale – hanno detto ai presenti -: ciò che è presente su chiesadimilano.it può essere utile per i siti parrocchiali e allo stesso modo voi potete inviarci testi utili da pubblicare sul portale: uniamo le forze anziché disperderle».«La Diocesi è attenta alla presenza delle parrocchie nel web, la ritiene un elemento strategico», ha detto ai presenti don Davide Milani, responsabile dell’Ufficio comunicazioni sociali. Qualcuno, ha poi aggiunto, potrebbe pensare che le comunità dei fedeli abbiano ben altre priorità che non creare dei siti. «È vero – ha spiegato -, ci sono delle gerarchie sugli impegni da prendere in parrocchia: l’annuncio del Vangelo, la carità, le esperienze di fraternità. Ma noi vogliamo portare altre persone a queste priorità, vogliamo raggiungere chi nella comunità cristiana non ci abita, chi è lontano o si è allontanato. Ecco la potenzialità di internet: è una rete per avvicinare e invitare chi nella comunità non c’è». Rivolgendosi poi direttamente ai presenti don Milani li ha esortati a chiedere un mandato al proprio parroco, perché l’esperienza del sito internet parrocchiale non sia più un’improvvisazione basata sulla buona volontà di qualcuno, ma sia riconosciuta come elemento fondamentale dell’evangelizzazione. Ai tanti presenti che chiedevano aiuto a livello tecnico per sviluppare uno spazio internet, don Milani ha risposto con la promessa di un corso specifico che si terrà il prossimo autunno. Si tratta di un corso ancora da ideare nei dettagli: chi avesse proposte, suggerimenti o richieste particolari in merito le può inviare all’indirizzo email dedicato web@chiesadimilano.it – – La Chiesa e la rete (scarica lo zip) Internet e le parrocchie della Diocesi (scarica lo zip) Per una presenza efficace (video) Un punto di partenza e uno spazio comune (scarica lo zip)I dati degli web parrocchiali –