Il fortunato programma di Fabio Fazio su RaiTre in questi anni ha dato parola a protagonisti della politica, dello spettacolo, e della cultura con uno stile leggero ma mai banale: un ingrediente che invece manca nella maggior parte dei talk show
Redazione
10/10/2008
Nel magmatico e desolante panorama di una televisione sempre più sguaiata e impicciona, èbello ritrovare ogni tanto personaggi capaci di proporre programmi divertenti e intelligenti senza voler andare a tutti i costi sopra le righe. Fabio Fazio è uno di questi e la ripresa di “Che tempo che fa” (RaiTre, sabato e domenica ore 20.10) è una piccola buona notizia.
Dopo la fortunatissima esperienza di “Quelli che… il calcio”, lanciato da lui qualche anno fa e poi passato alla conduzione di Simona Ventura, Fazio – al netto di una breve parentesi alle prime battute di “La7”, presto conclusa per il cambio di proprietà dell’azienda – è riapprodato tra le braccia di mamma Rai con un programma inizialmente di nicchia, partito in sordina ma capace, nel corso degli anni, di guadagnarsi ascolti di tutto rispetto.
La trasmissione si ispira alla meteorologia e si avvale del contributo di esperti del settore. Ma non sfugge ai più che la frase del titolo sia soltanto una metafora per parlare di come vanno le cose in Italia e nel mondo attraverso l’incontro faccia a faccia con ospiti di primo piano. Non mancano spazi di satira e ironia (affidati a Luciana Littizzetto, Antonio Albanese, Antonio Cornacchine), ma tutto si gioca sulla capacità del conduttore di affrontare temi di attualità sempre con un disincantato e bonario sorriso sulle labbra. Mai, però, in maniera banale come accade in molti altri salotti televisivi o in trasmissioni che fanno finta di proporre interviste e invece si sviluppano attraverso compiaciute sviolinate ai presenti di turno.
Tra i responsabili della trasmissione figurano autori televisivi di lungo corso e intellettuali come Michele Serra, che hanno sapientemente costruito una proposta televisiva capace di intrattenere senza rinunciare a far riflettere. Fazio dà la parte migliore di sé nelle interviste o nei dialoghi – meglio se a ritmo serrato – con inviati, interlocutori in studio e ospiti di varia provenienza; riesce a dare un’ impressione di freschezza e spontaneità difficile da trovare in altri luoghi televisivi. Ulteriore elemento che lo contraddistingue è la sua competenza in materia di televisione: non soltanto la fa, ma la conosce molto bene, la studia e la insegna (presso il Master in ideazione e produzione audiovisiva dell’Università Cattolica di Milano).
All’inizio di questa nuova esperienza televisiva, il conduttore aveva dichiarato che il suo obiettivo non era raggiungere un record nelle percentuali di ascolto, ma semplicemente tornare a fare televisione divertendosi e divertendo, con un programma piacevole e intelligente. L’obiettivo è stato ampiamente centrato e ha pure portato non poche soddisfazioni per quanto riguarda il livello degli ascolti. In questi anni, Fazio ha dato parola a protagonisti della politica, personaggi dello spettacolo, esponenti della cultura, esperti di tematiche sociali, recuperando lo stile della chiacchierata a volte leggera ma mai banale, che invece manca nella maggior parte dei salotti televisivi quotidianamente in onda sulle reti televisive di casa nostra.
Fazio gode della fiducia dei vertici di RaiTre che, come lui stesso ha tenuto a sottolineare, gli lasciano completa libertà creativa. Una possibilità che, a quanto pare, in questi tempi la Rai riserva soltanto a pochi protagonisti. Chissà se i vertici della Rai saranno capaci di invertire la tendenza, avendo il coraggio di puntare su una televisione davvero di qualità. Il pubblico lo apprezzerebbe molto. (sir)