Il convegno nazionale annuale dei settimanali cattolici diocesani, nel centenario dello scoppio della prima guerra mondiale e nel 50° di “Voce Isontina”

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“Europa e confini” – “Evropa in meje” – “Europe e cunfins” è il titolo del Convegno annuale della Fisc in programma a Gorizia dal 3 al 5 aprile. Un tema declinato, significativamente, nelle tre lingue (italiano, sloveno e friulano) parlate dalle popolazioni dell’Isontino a mostrare la ricchezza di un territorio che costituisce un unicum a livello continentale.

La scelta di Gorizia è stata dettata essenzialmente dalla ricorrenza di due anniversari. Nel luglio di cento anni fa scoppiava quella che Benedetto XV definì «l’inutile strage» e che proprio in questi territori vide cadere centinaia di migliaia di uomini provenienti da tutta Europa. Un avvenimento le cui conseguenze ancora influiscono sulla storia del Vecchio continente ove solo si pensi alle tensioni tuttora esistenti nell’area Balcanica in Stati che molto spesso sono ancora alla ricerca di una propria identità.

Nel febbraio del 1964, poi, usciva il primo numero del settimanale Voce Isontina. Con esso la Chiesa goriziana sceglieva, negli anni del Vaticano II, di dare nuovo slancio alla propria presenza nella società grazie a un rinnovato impegno nel mondo dei media, proseguendo in qual modo su un cammino iniziato nel lontano 1873 con la pubblicazione del periodico cattolico L’Eco del Litorale.

Il compito che Voce Isontina si prefiggeva venne sottolineato nel primo editoriale: «Ne risulta l’opportunità e la necessità di dare degli avvenimenti una prospettiva ed una interpretazione tale da consentire anche ai meno provveduti un orientamento alla formazione di un’opinione che si inquadri nelle esigenze della vita comunitaria, nella precisa volontà di compiere un considerevole e doveroso servizio realizzando la visuale giusta degli avvenimenti».

Il convegno di Gorizia, cui hanno già dato la propria adesione circa 120 giornalisti in rappresentanza delle 190 testate aderenti alla Federazione, si aprirà giovedì 4 aprile con una Lectio magistralis tenuta dal vescovo ausiliare di Sarajevo, monsignor Pero Sudar, su “Bosnia ed Erzegovina: cuore dei Balcani e cartina di tornasole dell’Europa. Nella mattinata di venerdì 4, dopo la messa presieduta dall’arcivescovo di Gorizia monsignor Redaelli nella storica chiesa di Sant’Ignazio, è in programma una tavola rotonda promossa in collaborazione con l’Istituto di sociologia internazionale di Gorizia sul tema “A Gorizia, fra Europa ed Adriatico: dialoghi fra istituzioni, giornalisti e giovani sul futuro dell’Europa, dall’allargamento all’integrazione”.

All’incontro, cui parteciperanno gli studenti delle scuole superiori cittadini, interverranno Alfonso Zardi, direttore del Dipartimento per la Democrazia locale e regionale del Consiglio d’Europa, Manuela Lussi, responsabile del Dipartimento per le questioni economiche ed ambientali della missione permanente Osce in Albania, e un rappresentante del Segretariato generale dell’iniziativa Adriatico-ionica. Nel pomeriggio il corrispondente di Sir Europa da Bruxelles, Gianni Borsa, modererà una tavola rotonda con l’intervento di Erich Leitenberger, Johanna Touzel e Anna Kowalewska. Sabato mattina, in una antica cappella in territorio sloveno, la messa sarà presieduta da monsignor Peter Stumpf, vescovo delegato per le comunicazioni sociali della Conferenza episcopale slovena; successivamente i convegnisti si trasferiranno ad Aquileia, città da dove nei primi secoli dell’era cristiana partirono i missionari che portarono il Vangelo alle popolazioni dell’Europa centrale.

L’appuntamento è stato presentato il 14 marzo nel corso di una conferenza stampa tenuta nel salone degli arcivescovi del palazzo arcivescovile di Gorizia, presenti le autorità cittadine e provinciali, l’arcivescovo monsignor Carlo Roberto Maria Redaelli, il presidente della Fisc Francesco Zanotti e il direttore di Voce Isontina Mauro Ungaro.

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