Le drammatiche notizie di questi giorni possono raggiungere più piccoli senza una mediazione adeguata. Importante non lasciare soli i più piccoli di fronte a immagini troppo forti

Giappone

«Il bilancio della catastrofe naturale che ha travolto il Giappone si aggrava di ora in ora. Non solo. La paura dell’emergenza nucleare crescono sempre di più. Le notizie sulle ultime esplosioni ed incendi avvenuti nella centrale nucleare di Fukushima, e le immagini di bambini con le mascherine protettive sul viso, risuonano attraverso radio, tv e internet ininterrottamente, turbando profondamente tutti noi. Anche i più piccoli, perché quello che non conoscono crea in loro ansie e paure. Di fronte a queste notizie la paura costituisce una reazione comune: bambini appaiono particolarmente spaventati da notizie riguardanti disastri naturali e guerre, soprattutto qualora la vittima sia rappresentata da un coetaneo». Così Telefono Azzurro, che con i suoi operatori ha deciso di mettersi al servizio della collettività.
Afferma Ernesto caffo, presidente di Telefono Azzurro: «Ogni bambino sperimenta durante la sua crescita diverse paure “fisiologiche” che vengono poi superate col tempo e con l’affetto dei genitori. Oltre a queste ne esistono altre che possono svilupparsi in risposta ad eventi particolarmente drammatici, come quello che sta accadendo in Giappone». Le manifestazioni più evidenti di queste paure sono diverse e possono essere riconosciute. Si tratta di ansia rispetto alla propria incolumità e a quella dei propri cari, talvolta accompagnata da comportamenti tipici dell’età evolutiva, come la richiesta di una maggiore vicinanza e attenzione da parte dei genitori, paura del buio, pipì a letto e disturbi del sonno. Il bambino può reagire anche manifestando ansia da separazione, disturbi della concentrazione, aggressività, malessere fisico e calo di interesse per le attività abituali.
In questi casi, il ruolo dei familiari è fondamentale. Sulla base dell’esperienza maturata nell’ascolto dei bambini in quasi 24 anni, Telefono Azzurro fornisce alcuni semplici consigli per aiutare gli adulti, in particolare i genitori, a parlare e comprendere i bambini in situazioni come queste. Tra questi: proteggere il più possibile i bambini dall’esposizione a immagini forti e comunque stare accanto a loro quando guardano la televisione o navigano su Internet; trovare il tempo e la tranquillità necessari per stare insieme, parlare con loro, ascoltare le loro domande su quanto è successo, anche se ripetitive e insistenti, e rispondere con sincerità; aiutare i più piccoli a capire che cosa è accaduto, scegliendo parole semplici e utilizzando esempi concreti e comprensibili, vicini al loro mondo; ricordare che i bambini, soprattutto quelli più piccoli, hanno bisogno di molte rassicurazioni; evitare di trasmettere loro ansia in relazione ad alcuni pericoli; verificare se abbiano maturato convinzioni errate rispetto a quanto è accaduto (per esempio, temano un imminente terremoto nella propria città).
«Le paure dei bambini non vanno sottovalutate – ricorda Telefono Azzurro -. Possono diventare intense, persistenti e limitare le normali attività quotidiane del bambino. Ciò può accadere soprattutto se le notizie televisive di questi giorni raggiungono bambini che abbiano vissuto in passato simili esperienze traumatiche (ad esempio un terremoto e rischio nucleare): la notizia televisiva può riattivare emozioni e paure».
E proprio per aiutare genitori ed insegnanti ad affrontare e gestire queste situazioni, Telefono Azzurro si mette a disposizione di grandi e piccolo attraverso le linee telefoniche 19696 per bambini e adolescenti e 199.151515 per genitori e altri adulti, attive 24 ore su 24 ogni giorno dell’anno.

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