Dai vertici istituzionali di Camera e Senato (Bindi e Chiti), agli esponenti locali di diversi partiti, è un coro che dice no all’imbarbarimento del dibattito pubblico. Solidarietà profonda al cardinale Tettamanzi
di Pino NARDI
«Si conosce da tempo l’astio della Lega verso il cardinale Tettamanzi, ma stavolta La Padania ha davvero passato il segno. Il violento attacco all’Arcivescovo di Milano è del tutto inaccettabile, nella forma e nei contenuti, e conferma la distanza culturale e morale tra il Carroccio e la Chiesa ambrosiana». È quanto ha dichiarato Rosy Bindi, presidente dell’Assemblea del Pd e vicepresidente della Camera dei deputati. «Con quale coraggio – chiede ancora – un partito che si dichiara difensore delle radici cristiane prova a intimidire e insultare un pastore che per la sua fedeltà al Vangelo e al Concilio e la concreta testimonianza dei principi della dottrina sociale è un punto di riferimento non solo della sua comunità, ma di tutta la Chiesa italiana? Anziché cimentarsi in un volgare tentativo di delegittimare la guida spirituale dei cattolici milanesi, che a Tettamanzi sono legati da affetto e piena condivisione delle sue scelte pastorali, la Lega farebbe meglio a dedicarsi con più attenzione alle vere ragioni della sua sconfitta», conclude Bindi.
Il vicepresidente del Senato Vannino Chiti
«Questo tipo di attacchi – sottolinea Vannino Chiti, vicepresidente del Senato – rivela come sia puramente strumentale la difesa di simboli della tradizione cristiana, come il crocifisso e il presepe, da parte della Lega nord, che invece calpesta il senso più profondo del messaggio cristiano: l’universalità, il rispetto, l’accoglienza e la responsabilità delle persone. Al cardinale Tettamanzi rivolgo la mia personale solidarietà per l’attacco subito».
I politici impegnati nelle amministrazioni locali
Il fronte politico che respinge l’ennesimo attacco al cardinale Tettamanzi si amplia. «Leggiamo con un misto di stupore e tristezza le strumentali provocazioni all’Arcivescovo di Milano. Ci pare si tratti di un vero e proprio attacco gratuito e sconsiderato a una personalità che negli anni del suo ministero milanese ha sempre assicurato un magistero capace di guardare, senza distinzioni di sorta e senza alcuna presa di posizione neppure velatamente politica, alla verità del Vangelo e alla necessità di mettersi dalla parte di tutti coloro che soffrono o sono in difficoltà». Lo sostengono in un documento alcuni esponenti politici cattolici impegnati in diversi partiti (Alessandro Alfieri, Carlo Borghetti, Ezio Casati, Paolo Cova, Andrea Fanzago, Luca Ghezzi, Marco Granelli, Maria Grazia Guida, Enrico Marcora, Rosario Pantaleo, Fabio Pizzul, Carlo Spreafico). Continua il documento: «I toni e i contenuti delle dieci domande della Padania ci paiono inaccettabili e rappresentano una vera e propria calunnia nei confronti del cardinal Tettamanzi (tutte le dieci domande contengono acclarate e documentabili falsità) e un’offesa per tutti coloro che, pur nell’inevitabile e auspicabile diversità di accenti, posizioni e impegni, si sentono parte della comunità cattolica ambrosiana che ha apprezzato e continua ad apprezzare l’operato del Cardinale che si è sempre collocato in grande sintonia con il Papa (si veda il suo recente intervento sui rom) e i suoi confratelli Vescovi. Non possiamo dimenticare che proprio il cardinale Tettamanzi è stato promotore, in tempi in cui la crisi sembrava ancora lontana, di quella straordinaria iniziativa che prende il nome di “Fondo famiglia-lavoro”. Pensiamo che la polemica politica debba avere la capacità di non superare il pericoloso limite che la porta a gettare discredito su istituzioni che rappresentano un patrimonio comune dell’intera collettività. Il cardinale Tettamanzi è stato ed è un dono prezioso per l’intera diocesi e ha sempre saputo relazionarsi con la realtà sociale e politica nell’assoluto rispetto dei ruoli e delle distinzioni che, con tutta evidenza, i promotori delle inopportune e offensive domande dimostrano di non conoscere o di voler a bella posta cancellare. Se poi l’iniziativa ha l’obiettivo non dichiarato di screditare l’Arcivescovo e il suo operato in vista dell’ormai prossima successione, siamo di fronte a un tentativo che non fa onore neppure all’intelligenza di coloro che lo hanno pensato».
L’europarlamentare Pd Patrizia Toia
«È vergognoso e squallido l’atteggiamento perpetrato dalla Lega nei confronti del cardinale Tettamanzi. Siamo ancora una volta di fronte a un attacco, anche particolarmente furioso, da parte de La Padania verso una figura eminente e illuminata come il nostro cardinale, arcivescovo Tettamanzi». È il commento di Patrizia Toia, parlamentare europea del Partito democratico: «Sono certa che tutta la comunità cristiana sia orgogliosa e felice di un Pastore come il cardinale Tettamanzi, che ci ha guidati in questi anni con grande lungimiranza. Spiace constatare tanta meschinità in chi dovrebbe invece, come tutti i cristiani, fermarsi ad ascoltare, riflettere e lasciarsi provocare. Per favore ci si fermi un attimo prima di cadere nel ridicolo o nella vergogna», conclude Toia.
Manfredi Palmeri (Fli)
La solidarietà è trasversale agli schieramenti. «L’attacco molto diretto a mio avviso ha superato lo spazio della riflessione politica, per entrare in modo duro e scomposto nella Chiesa ambrosiana – sottolinea Manfredi Palmeri del Fli -. Le analisi politiche anche post-elettorali sono accettabili, e possono avere come oggetto pure le azioni di chi sta al di fuori della politica, ma farle con queste modalità, con questi toni e con queste forzature le fa diventare uno strumento artificiale di contrapposizione che mischia piani, linguaggi e interlocutori».
Carlo Masseroli (Pdl)
Critico anche Carlo Masseroli, Pdl, ex assessore comunale: «Io non ho confuso la primavera e la speranza di cui parla il Cardinale, che è una primavera cristiana, con il vento nuovo di Pisapia. Non c’entrano niente l’una con l’altro».