Questa la duplice caratteristica della Giornata mondiale della famiglia, appuntamento triennale promosso da Giovanni Paolo II nel 1994


Redazione

L’Incontro mondiale delle famiglie è stato promosso per la prima volta da Papa Giovanni Paolo II nel 1994 come appuntamento a cadenza triennale. Diverse le sedi: la prima edizione si tenne a Roma, seguita poi da Rio de Janeiro (Brasile, nel 1997), di nuovo Roma (Italia, 2000), Manila (Filippine, nel 2003), Valencia (Spagna, la prima con Benedetto XVI, nel 2006), Città del Messico (Messico, 2009). Nel 2012, settima edizione, sarà il turno di Milano. Organizzatori dell’evento saranno la Diocesi di Milano e il Pontificio Consiglio della famiglia.
Gli Incontri mondiali delle famiglie sono tradizionalmente caratterizzati da due momenti: uno di tipo convegnistico e uno più popolare. Il primo, che si distende su diversi giorni, prevede incontri, relazioni e convegni sul tema scelto dal Santo Padre, che per il 2012 sarà “La Famiglia: il lavoro e la festa”. A tali appuntamenti sono particolarmente invitati gli operatori pastorali.
Il secondo momento è più marcatamente dedicato ai fedeli, coinvolge tutte le famiglie della Diocesi ospitante e del mondo. Inizierà il sabato, con una veglia di preghiera alla presenza del Santo Padre caratterizzata da testimonianze di vita e di fede delle famiglie provenienti da diversi Paesi. Domenica mattina il culmine dell’Incontro: la Santa Messa celebrata da Papa Benedetto XVI al cospetto delle centinaia di migliaia di fedeli accorse per l’evento.
«Carissime Famiglie qui riunite! – esortava Papa Giovanni Paolo II nell’omelia della prima edizione dell’Incontro -. Famiglie di tutto il mondo! Auguro che mediante l’odierna Eucaristia, mediante la nostra comune preghiera, sappiate sempre riconoscere la vostra vocazione – la vostra grande vocazione nella Chiesa e nel mondo. Questa vocazione l’avete ricevuta da Cristo che “ci santifica” e che “non si vergogna di chiamarci fratelli e sorelle”, come abbiamo letto nel brano della Lettera agli Ebrei (cf. Eb 2, 11). Ecco, questo Cristo dice a tutti voi oggi: “Andate dunque in tutto il mondo e ammaestrate tutte le famiglie” (cf. Mt 28, 19). Annunziate loro il Vangelo della salvezza eterna, che è il “Vangelo delle famiglie”. Il Vangelo – la Buona Novella – è Cristo.
“Non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale è stabilito che possiamo essere salvati” (At 4, 12). E Cristo è sempre. Cristo è “lo stesso ieri, oggi e sempre!” (Eb 13, 8)». L’Incontro mondiale delle famiglie è stato promosso per la prima volta da Papa Giovanni Paolo II nel 1994 come appuntamento a cadenza triennale. Diverse le sedi: la prima edizione si tenne a Roma, seguita poi da Rio de Janeiro (Brasile, nel 1997), di nuovo Roma (Italia, 2000), Manila (Filippine, nel 2003), Valencia (Spagna, la prima con Benedetto XVI, nel 2006), Città del Messico (Messico, 2009). Nel 2012, settima edizione, sarà il turno di Milano. Organizzatori dell’evento saranno la Diocesi di Milano e il Pontificio Consiglio della famiglia.Gli Incontri mondiali delle famiglie sono tradizionalmente caratterizzati da due momenti: uno di tipo convegnistico e uno più popolare. Il primo, che si distende su diversi giorni, prevede incontri, relazioni e convegni sul tema scelto dal Santo Padre, che per il 2012 sarà “La Famiglia: il lavoro e la festa”. A tali appuntamenti sono particolarmente invitati gli operatori pastorali.Il secondo momento è più marcatamente dedicato ai fedeli, coinvolge tutte le famiglie della Diocesi ospitante e del mondo. Inizierà il sabato, con una veglia di preghiera alla presenza del Santo Padre caratterizzata da testimonianze di vita e di fede delle famiglie provenienti da diversi Paesi. Domenica mattina il culmine dell’Incontro: la Santa Messa celebrata da Papa Benedetto XVI al cospetto delle centinaia di migliaia di fedeli accorse per l’evento.«Carissime Famiglie qui riunite! – esortava Papa Giovanni Paolo II nell’omelia della prima edizione dell’Incontro -. Famiglie di tutto il mondo! Auguro che mediante l’odierna Eucaristia, mediante la nostra comune preghiera, sappiate sempre riconoscere la vostra vocazione – la vostra grande vocazione nella Chiesa e nel mondo. Questa vocazione l’avete ricevuta da Cristo che “ci santifica” e che “non si vergogna di chiamarci fratelli e sorelle”, come abbiamo letto nel brano della Lettera agli Ebrei (cf. Eb 2, 11). Ecco, questo Cristo dice a tutti voi oggi: “Andate dunque in tutto il mondo e ammaestrate tutte le famiglie” (cf. Mt 28, 19). Annunziate loro il Vangelo della salvezza eterna, che è il “Vangelo delle famiglie”. Il Vangelo – la Buona Novella – è Cristo.“Non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale è stabilito che possiamo essere salvati” (At 4, 12). E Cristo è sempre. Cristo è “lo stesso ieri, oggi e sempre!” (Eb 13, 8)».

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