Oggi in Arcivescovado il cardinale Tettamanzi ha incontrato i diaconi e i diaconi permanenti ordinati sabato scorso e ha reso note le destinazioni nelle quali svolgeranno il loro ministero
di Luisa BOVE
Redazione
È in un contesto di preghiera che, oggi pomeriggio in Arcivescovado, i diaconi e i diaconi permanenti ordinati sabato scorso in Duomo hanno ricevuto dal cardinale Tettamanzi le destinazioni nelle quali inizieranno il loro ministero.
Il pomeriggio si è aperto con i Vespri, presieduti dall’Arcivescovo. Erano presenti, tra gli altri, il Vicario generale monsignor Carlo M. Redaelli, il rettore del Seminario monsignor Peppino Maffi, alcuni educatori del Seminario, i Vicari episcopali e diversi tra i parroci che accoglieranno i diaconi nelle loro comunità.
Dopo i Vespri ha preso la parola monsignor Redaelli, che si è calato nei panni di uno dei diaconi e ha letto l’ipotetica omelia che terrebbe in occasione del 25° di ordinazione. In questo originale intervento ha ricordato i preti che hanno condiviso con lui i primi anni di sacerdozio, rievocando i momenti belli trascorsi insieme. Non ha nascosto neppure i momenti di difficoltà e di incomprensione con alcuni collaboratori, come il direttore laico di oratorio o lo stesso diacono permanente, del cui ruolo solo più tardi ha compreso la ricchezza e l’importanza.
È toccato poi al Cancelliere arcivescovile, monsignor Marino Mosconi, consegnare l’elenco ufficiale delle destinazioni al cardinale Tettamanzi, ammettendo che si tratta di destinazioni «complesse, perché contengono una serie di elementi che nel tempo potrebbero cambiare».
Successivamente l’Arcivescovo ha chiamato a sè i diaconi uno alla volta, illustrando la rispettiva destinazione e facendo a tutti omaggio del suo volume San Carlo e la croce. «È per addolcire la destinazione», ha aggiunto sorridendo. Completati gli annunci, il Cardinale ha poi voluto svolgere alcune brevi considerazioni. Ha raccomandato ai diaconi di «essere disponibili a quanto il Signore chiede e di non essere spaventati da nulla» e ha sottolineato come, al di là delle singole destinazioni, ogni diacono appartenga «alla grande Chiesa ambrosiana».
Nelle sedi loro assegnate i diaconi svolgeranno il loro ministero nell’anno che precede l’ordinazione presbiterale (11 giugno 2011) e nei tre successivi. È in un contesto di preghiera che, oggi pomeriggio in Arcivescovado, i diaconi e i diaconi permanenti ordinati sabato scorso in Duomo hanno ricevuto dal cardinale Tettamanzi le destinazioni nelle quali inizieranno il loro ministero.Il pomeriggio si è aperto con i Vespri, presieduti dall’Arcivescovo. Erano presenti, tra gli altri, il Vicario generale monsignor Carlo M. Redaelli, il rettore del Seminario monsignor Peppino Maffi, alcuni educatori del Seminario, i Vicari episcopali e diversi tra i parroci che accoglieranno i diaconi nelle loro comunità.Dopo i Vespri ha preso la parola monsignor Redaelli, che si è calato nei panni di uno dei diaconi e ha letto l’ipotetica omelia che terrebbe in occasione del 25° di ordinazione. In questo originale intervento ha ricordato i preti che hanno condiviso con lui i primi anni di sacerdozio, rievocando i momenti belli trascorsi insieme. Non ha nascosto neppure i momenti di difficoltà e di incomprensione con alcuni collaboratori, come il direttore laico di oratorio o lo stesso diacono permanente, del cui ruolo solo più tardi ha compreso la ricchezza e l’importanza.È toccato poi al Cancelliere arcivescovile, monsignor Marino Mosconi, consegnare l’elenco ufficiale delle destinazioni al cardinale Tettamanzi, ammettendo che si tratta di destinazioni «complesse, perché contengono una serie di elementi che nel tempo potrebbero cambiare».Successivamente l’Arcivescovo ha chiamato a sè i diaconi uno alla volta, illustrando la rispettiva destinazione e facendo a tutti omaggio del suo volume San Carlo e la croce. «È per addolcire la destinazione», ha aggiunto sorridendo. Completati gli annunci, il Cardinale ha poi voluto svolgere alcune brevi considerazioni. Ha raccomandato ai diaconi di «essere disponibili a quanto il Signore chiede e di non essere spaventati da nulla» e ha sottolineato come, al di là delle singole destinazioni, ogni diacono appartenga «alla grande Chiesa ambrosiana».Nelle sedi loro assegnate i diaconi svolgeranno il loro ministero nell’anno che precede l’ordinazione presbiterale (11 giugno 2011) e nei tre successivi. – – L’elenco delle destinazioni (https://www.chiesadimilano.it/or/ADMI/pagine/00_PORTALE/2010/destinazioni_diaconi.pdf) – L’intervento del Vicario generale (https://www.chiesadimilano.it/or/ADMI/pagine/00_PORTALE/2010/omelia_sacerdozio.pdf)