Tra la festa di Sant'Agnese e quella di San Giovanni Bosco dieci giorni per mettere l'educare al centro della riflessione� di oratori, parrocchie, Comunità pastorali e decanati
Redazione
La Settimana dell’Educazione – dal giorno di Sant’Agnese (21 gennaio) a quello di San Giovanni Bosco (31 gennaio) – è l’occasione in cui oratori, parrocchie, Comunità pastorali e decanati mettono al centro il tema dell’educare e sostengono, con momenti di confronto, riflessione, formazione e preghiera gli educatori a vario titolo impegnati nell’educazione alla fede dei ragazzi, degli adolescenti e dei giovani.
Sono dieci giorni da programmare secondo le potenzialità e le risorse di ogni realtà territoriale. La Pastorale giovanile diocesana suggerisce di coinvolgere il più possibile altre agenzie educative come famiglia, scuola, mondo dello sport, associazioni e movimenti, per analizzare le possibilità di interazione fra la comunità cristiana e questi ambiti e individuare percorsi di missionarietà ed evangelizzazione dentro le realtà della società civile frequentate dai ragazzi e dai giovani.
Le proposte per vivere la Settimana dell’Educazione all’interno della propria comunità riguardano un appuntamento di preghiera per gli educatori, un momento di formazione con qualche esperto (magari da allargare anche ai genitori),e occasioni di confronto fra educatori per una verifica circa il loro impegno e per un rilancio del loro ruolo. Dato che la figura di Don Bosco è il riferimento costante per chi intende essere educatore in oratorio, alcune iniziative possono essere concentrate nella serata di sabato 30 gennaio, vigilia della memoria liturgica di San Giovanni Bosco: oltre alle celebrazioni, si possono prevedere anche una cena insieme o una serata di festa riservata agli educatori.
La Settimana dell’Educazione può anche essere l’occasione per intraprendere il progetto di dialogo con il territorio, “in rete” con altre istituzioni, che riguarda principalmente le équipe di Pastorale giovanile in fase di costituzione in tutte le Unità di Pastorale giovanile. Per questo è opportuno individuare modalità e percorsi per abilitare autentici educatori cristiani, nel rispetto della specificità dell’istituzione in cui operano, ma senza tradire il dovere di testimonianza. Ecco perché si prevede che nelle équipe di Pastorale giovanile siano presenti anche persone impegnate principalmente in strutture e realtà “laiche”, ma comunque appartenenti alla comunità cristiana. La Settimana dell’Educazione può dare il via a un lavoro di individuazione di queste persone.
La Settimana dell’Educazione può quindi essere l’occasione perché educatori di oratorio, genitori, insegnanti, allenatori, formatori all’interno di movimenti e associazioni trovino un luogo di intesa e coordinamento in cui abbozzare progetti e linee operative fondate sul Vangelo, rinsaldando le alleanze fra credenti che scelgono di educare insieme.
Riguardo il tema, durante la Settimana dell’Educazione la riflessione deve centrarsi sulla capacità di ragazzi, adolescenti e giovani di vedere il positivo dentro la realtà quotidiana, personale e sociale (“Dentro la storia… c’è di più”) e sui possibili interventi da mettere in atto per educare alla lettura schietta delle situazioni secondo uno sguardo il più possibile evangelico. Un’analisi della storia e delle vicende umane fatta secondo verità, libertà, onestà intellettuale, senso di giustizia, misericordia e profonda carità, non è cosa facile e, prima di mettere a tema i “ragazzi”, occorre prevedere un lavoro di “purificazione” del pensiero innanzitutto da parte degli educatori. Per questo è utile farsi aiutare da adulti inseriti nel vivere sociale come testimoni di speranza, che analizzino i fatti con autentico spirito critico ed evangelico.
Il tema dell’anno oratoriano “C’è di più”, infine, può aiutare gli educatori a mettere al centro il dono della presenza dei più giovani dentro la comunità cristiana: per ogni ragazzo c’è quel “di più” che l’educatore aiuta a svelare, a riconoscere, ad accettare e a seguire. Quest’anno il confronto fra educatori durante la Settimana dell’Educazione può consistere nell’individuare e segnalare quei ragazzi e quegli adolescenti che in oratorio hanno una marcia in più, cioè sono particolarmente generosi e attenti e hanno potenzialità da mettere in gioco. La Settimana dell’Educazione – dal giorno di Sant’Agnese (21 gennaio) a quello di San Giovanni Bosco (31 gennaio) – è l’occasione in cui oratori, parrocchie, Comunità pastorali e decanati mettono al centro il tema dell’educare e sostengono, con momenti di confronto, riflessione, formazione e preghiera gli educatori a vario titolo impegnati nell’educazione alla fede dei ragazzi, degli adolescenti e dei giovani.Sono dieci giorni da programmare secondo le potenzialità e le risorse di ogni realtà territoriale. La Pastorale giovanile diocesana suggerisce di coinvolgere il più possibile altre agenzie educative come famiglia, scuola, mondo dello sport, associazioni e movimenti, per analizzare le possibilità di interazione fra la comunità cristiana e questi ambiti e individuare percorsi di missionarietà ed evangelizzazione dentro le realtà della società civile frequentate dai ragazzi e dai giovani.Le proposte per vivere la Settimana dell’Educazione all’interno della propria comunità riguardano un appuntamento di preghiera per gli educatori, un momento di formazione con qualche esperto (magari da allargare anche ai genitori),e occasioni di confronto fra educatori per una verifica circa il loro impegno e per un rilancio del loro ruolo. Dato che la figura di Don Bosco è il riferimento costante per chi intende essere educatore in oratorio, alcune iniziative possono essere concentrate nella serata di sabato 30 gennaio, vigilia della memoria liturgica di San Giovanni Bosco: oltre alle celebrazioni, si possono prevedere anche una cena insieme o una serata di festa riservata agli educatori.La Settimana dell’Educazione può anche essere l’occasione per intraprendere il progetto di dialogo con il territorio, “in rete” con altre istituzioni, che riguarda principalmente le équipe di Pastorale giovanile in fase di costituzione in tutte le Unità di Pastorale giovanile. Per questo è opportuno individuare modalità e percorsi per abilitare autentici educatori cristiani, nel rispetto della specificità dell’istituzione in cui operano, ma senza tradire il dovere di testimonianza. Ecco perché si prevede che nelle équipe di Pastorale giovanile siano presenti anche persone impegnate principalmente in strutture e realtà “laiche”, ma comunque appartenenti alla comunità cristiana. La Settimana dell’Educazione può dare il via a un lavoro di individuazione di queste persone.La Settimana dell’Educazione può quindi essere l’occasione perché educatori di oratorio, genitori, insegnanti, allenatori, formatori all’interno di movimenti e associazioni trovino un luogo di intesa e coordinamento in cui abbozzare progetti e linee operative fondate sul Vangelo, rinsaldando le alleanze fra credenti che scelgono di educare insieme.Riguardo il tema, durante la Settimana dell’Educazione la riflessione deve centrarsi sulla capacità di ragazzi, adolescenti e giovani di vedere il positivo dentro la realtà quotidiana, personale e sociale (“Dentro la storia… c’è di più”) e sui possibili interventi da mettere in atto per educare alla lettura schietta delle situazioni secondo uno sguardo il più possibile evangelico. Un’analisi della storia e delle vicende umane fatta secondo verità, libertà, onestà intellettuale, senso di giustizia, misericordia e profonda carità, non è cosa facile e, prima di mettere a tema i “ragazzi”, occorre prevedere un lavoro di “purificazione” del pensiero innanzitutto da parte degli educatori. Per questo è utile farsi aiutare da adulti inseriti nel vivere sociale come testimoni di speranza, che analizzino i fatti con autentico spirito critico ed evangelico.Il tema dell’anno oratoriano “C’è di più”, infine, può aiutare gli educatori a mettere al centro il dono della presenza dei più giovani dentro la comunità cristiana: per ogni ragazzo c’è quel “di più” che l’educatore aiuta a svelare, a riconoscere, ad accettare e a seguire. Quest’anno il confronto fra educatori durante la Settimana dell’Educazione può consistere nell’individuare e segnalare quei ragazzi e quegli adolescenti che in oratorio hanno una marcia in più, cioè sono particolarmente generosi e attenti e hanno potenzialità da mettere in gioco. “Amate così!” Educatori alla scuola di don Gnocchi – Per la Settimana dell’Educazione 2010 presso la Libreria In Dialogo è disponibile un sussidio per la preghiera personale e la meditazione degli educatori. Dieci appuntamenti con Don Gnocchi per riflettere su alcuni suoi “contributi” apparsi su L’Eco degli Oratori negli anni 1933-1934 (quando si firmava con il nome di “Topolino”) e che ancora riescono a scuotere chi si impegna nell’educazione dei più piccoli. Un itinerario che scende nel concreto e sonda le motivazioni per educare con uno stile caratteristico che è quello del “cuore oratoriano”.