Parla don Costantino Prina, parroco della parrocchia di origine del presidente del Pontificio Consiglio della cultura, nominato stamane cardinale
di Stefania CECCHETTI
Redazione
Le campane di Osnago sono suonate a festa, oggi a mezzogiorno. Così questo paese della Brianza lecchese ha festeggiato la notizia che il proprio concittadino, l’arcivescovo Gianfranco Ravasi, verrà proclamato cardinale nel prossimo concistoro del 20 novembre.
«Sono contento e credo che anche la parrocchia lo sarà, quando darò l’annuncio nella messa di stasera – ha commentato don Costantino Prina, parroco della chiesa di Osnago, Santo Stefano -. È il riconoscimento di anni di lavoro e soprattutto una responsabilità grande per lui. Gli auguriamo che il Signore lo accompagni».
Le sorelle del prelato, tuttora residenti a Osnago, si sono naturalmente dette molto felici. Ma è il paese intero a sentirsi onorato: «Adesso vedremo come manifestargli concretamente la nostra vicinanza – ha detto don Prina -. Sappiamo che sarà qui a dicembre, com’è tradizione, in occasione della nostra festa patronale di Santo Stefano, quando raduniamo i 15 sacerdoti ambrosiani nativi di qui».
Don Prina conosce Ravasi da quarant’anni «prima come insegnante di Bibbia, poi in un’amicizia fatta di grande stima reciproca». Racconta: «Proprio lunedì (il 18 ottobre, n.d.r.) era qui vicino, a Brazanò, dove ha presenziato ad un incontro sul rapporto fede e bellezza insieme all’attore Carlo Verdone e all’onorevole Maurizio Lupi. Gli ho telefonato, anche per fargli gli auguri di buon compleanno, e gli ho chiesto se aveva novità sul cardinalato, che era nell’aria. Mi ha risposto che credeva di no».
E invece stamattina è arrivata la nomina: «Credo sia un riconoscimento personale del Papa, che ha grande stima di monsignor Ravasi».