Un gesto di solidarietà, ispirato alla parabola del Samaritano, accompagnerà il cammino di Avvento dei ragazzi in oratorio
Redazione
Il numero nove, come le azioni che il Buon Samaritano rivolge nei confronti dell’uomo ferito, sarà il filo conduttore per il gesto di carità proposto ai ragazzi dell’oratorio per l’Avvento 2010. Questo numero simbolico, che indica completezza e molteplicità, può anche essere utilizzato per indicare ai ragazzi che non basta fare del bene una volta od ogni tanto ma occorre impostare uno stile di amore che ci faccia agire nella carità con continuità.
Per raccogliere il segno dei sacrifici dei ragazzi, si inviterà loro a raccogliere nove monete (non importa di che valore), una moneta ogni volta che si ricorderanno di metterla da parte per i poveri e non per se stessi. Ogni qualvolta il ragazzo avrà raccolto nove monete le porterà in oratorio per versarle per la Missione di carità dell’oratorio 2010-2011, ma prima potrà chiedere ai genitori (che saranno coinvolti e sensibilizzati) altre due monete che sono quelle che il Samaritano ha lasciato all’“albergatore”. Le monete saranno dunque 11 e potranno essere collocate in un apposito contenitore che raccoglie le monete di tutti i ragazzi.
Sull’esempio di san Carlo Borromeo che ha venduto i suoi averi per darli ai poveri della sua diocesi, il consiglio dell’oratorio potrà decidere di destinare le offerte per un progetto di carità sul proprio territorio accordandosi con la Caritas locale o contattando la Caritas ambrosiana a Milano. Il numero nove, come le azioni che il Buon Samaritano rivolge nei confronti dell’uomo ferito, sarà il filo conduttore per il gesto di carità proposto ai ragazzi dell’oratorio per l’Avvento 2010. Questo numero simbolico, che indica completezza e molteplicità, può anche essere utilizzato per indicare ai ragazzi che non basta fare del bene una volta od ogni tanto ma occorre impostare uno stile di amore che ci faccia agire nella carità con continuità.Per raccogliere il segno dei sacrifici dei ragazzi, si inviterà loro a raccogliere nove monete (non importa di che valore), una moneta ogni volta che si ricorderanno di metterla da parte per i poveri e non per se stessi. Ogni qualvolta il ragazzo avrà raccolto nove monete le porterà in oratorio per versarle per la Missione di carità dell’oratorio 2010-2011, ma prima potrà chiedere ai genitori (che saranno coinvolti e sensibilizzati) altre due monete che sono quelle che il Samaritano ha lasciato all’“albergatore”. Le monete saranno dunque 11 e potranno essere collocate in un apposito contenitore che raccoglie le monete di tutti i ragazzi.Sull’esempio di san Carlo Borromeo che ha venduto i suoi averi per darli ai poveri della sua diocesi, il consiglio dell’oratorio potrà decidere di destinare le offerte per un progetto di carità sul proprio territorio accordandosi con la Caritas locale o contattando la Caritas ambrosiana a Milano.