Il Lezionario prevede la proclamazione dell'intero Discorso della montagna. I venerdì aliturgici, particolarità ambrosiana
di Luigi NASON
Redazione
Nei giorni feriali (da lunedì a giovedì), il Lezionario assume un ordinamento specifico, che prevede la proclamazione – ad anno unico – dell’intero Discorso della montagna (Matteo 5-7) preceduta da due Letture del Primo Testamento, tratte rispettivamente dal libro della Genesi e dal libro dei Proverbi, distribuite su un ciclo biennale.
In questa settimana, il lungo discorso di Gesù viene proposto nei suoi versetti iniziali, affiancato da alcuni passi scelti dal dittico di Genesi 2-3 (che potrebbe avere come titolo “l’umanità nel giardino: il progetto del Signore Dio e la risposta dell’umanità”) e da Genesi 4 (Caino e Abele, “archetipi” di ogni relazione fraterna nella storia dell’umanità). Nella vicenda delle origini è descritta l’esperienza dell’uomo di sempre, che ancora sperimenta il dramma della caduta e del peccato, quando si lascia vincere dal proprio egoismo e dal proprio orgoglio. Ne deriva per il credente l’impegno e il desiderio di riconoscere il primato dell’iniziativa di Dio, che non ci abbandona alla fragilità della nostra esistenza e ci invita a ricercare la vera sapienza (Letture del libro dei Proverbi).
Il carattere austero della Quaresima ambrosiana assume poi una particolare intensità nei venerdì aliturgici, in cui non si celebra l’Eucaristica. Una particolarità che non intende presentare i venerdì di Quaresima quasi fossero giorni “vuoti”, ma assume la caratteristica di una preparazione più intensa e convinta all’Eucaristia domenicale. In assenza della celebrazione eucaristica, ampio spazio è dato all’ascolto della Parola di Dio, soprattutto nell’ufficiatura vespertina che prevede la proclamazione di quattro Letture del Primo Testamento secondo due differenti cicli di Lezioni.
In questo quadro, anche lo stesso colore liturgico nero – che ad libitum accompagna i giorni feriali da lunedì a venerdì, quale originario colore assegnato alla penitenza cristiana – conferisce un accento preciso al cammino quaresimale, ispirando il pentimento. Infine, alla giornata di sabato – in cui tradizionalmente si interrompeva il digiuno – è assegnata la consueta struttura Lettura-Epistola-Vangelo che, nelle settimane successive, acquisterà una vera e propria connotazione battesimale e, in questa prima settimana, mira a presentare proprio la caratteristica “festiva” di questo giorno, secondo la più alta antichità cristiana.
Chiamati a iniziare il cammino di conversione verso la Pasqua, facciamo nostre le parole stesse della liturgia: «Immenso, o Dio, è l’amore che la tua promessa rivela, e chi può comprenderlo?» (antifona all’ingresso dei giorni feriali); «O Misericordioso, tu non ci hai respinto quando ti abbiamo invocato nel dolore, ma sei venuto a salvare il tuo popolo nell’ora della redenzione; sei re, e liberi i prigionieri; sei medico, e guarisci i malati; sei pastore, e rintracci gli erranti; per chi dispera, sei tu la via della speranza» (antifona alla comunione dei giorni feriali). Nei giorni feriali (da lunedì a giovedì), il Lezionario assume un ordinamento specifico, che prevede la proclamazione – ad anno unico – dell’intero Discorso della montagna (Matteo 5-7) preceduta da due Letture del Primo Testamento, tratte rispettivamente dal libro della Genesi e dal libro dei Proverbi, distribuite su un ciclo biennale.In questa settimana, il lungo discorso di Gesù viene proposto nei suoi versetti iniziali, affiancato da alcuni passi scelti dal dittico di Genesi 2-3 (che potrebbe avere come titolo “l’umanità nel giardino: il progetto del Signore Dio e la risposta dell’umanità”) e da Genesi 4 (Caino e Abele, “archetipi” di ogni relazione fraterna nella storia dell’umanità). Nella vicenda delle origini è descritta l’esperienza dell’uomo di sempre, che ancora sperimenta il dramma della caduta e del peccato, quando si lascia vincere dal proprio egoismo e dal proprio orgoglio. Ne deriva per il credente l’impegno e il desiderio di riconoscere il primato dell’iniziativa di Dio, che non ci abbandona alla fragilità della nostra esistenza e ci invita a ricercare la vera sapienza (Letture del libro dei Proverbi).Il carattere austero della Quaresima ambrosiana assume poi una particolare intensità nei venerdì aliturgici, in cui non si celebra l’Eucaristica. Una particolarità che non intende presentare i venerdì di Quaresima quasi fossero giorni “vuoti”, ma assume la caratteristica di una preparazione più intensa e convinta all’Eucaristia domenicale. In assenza della celebrazione eucaristica, ampio spazio è dato all’ascolto della Parola di Dio, soprattutto nell’ufficiatura vespertina che prevede la proclamazione di quattro Letture del Primo Testamento secondo due differenti cicli di Lezioni.In questo quadro, anche lo stesso colore liturgico nero – che ad libitum accompagna i giorni feriali da lunedì a venerdì, quale originario colore assegnato alla penitenza cristiana – conferisce un accento preciso al cammino quaresimale, ispirando il pentimento. Infine, alla giornata di sabato – in cui tradizionalmente si interrompeva il digiuno – è assegnata la consueta struttura Lettura-Epistola-Vangelo che, nelle settimane successive, acquisterà una vera e propria connotazione battesimale e, in questa prima settimana, mira a presentare proprio la caratteristica “festiva” di questo giorno, secondo la più alta antichità cristiana.Chiamati a iniziare il cammino di conversione verso la Pasqua, facciamo nostre le parole stesse della liturgia: «Immenso, o Dio, è l’amore che la tua promessa rivela, e chi può comprenderlo?» (antifona all’ingresso dei giorni feriali); «O Misericordioso, tu non ci hai respinto quando ti abbiamo invocato nel dolore, ma sei venuto a salvare il tuo popolo nell’ora della redenzione; sei re, e liberi i prigionieri; sei medico, e guarisci i malati; sei pastore, e rintracci gli erranti; per chi dispera, sei tu la via della speranza» (antifona alla comunione dei giorni feriali).