di Marco NAVONI
Redazione Diocesi
Dopo il momento della diagnosi (la conoscenza dei problemi), san Carlo mise in atto il momento della terapia: individuare le misure giuste per correggere le situazioni che andavano cambiate. Ciò avvenne attraverso un’attività legislativa saggia e minuziosa: l’Arcivescovo celebrò 11 sinodi diocesani, riunendo il clero per discutere e trovare le applicazioni concrete di riforma, e 6 concili provinciali, riunendo i vescovi delle diocesi che gravitavano su quella di Milano, così da istituire una strategia pastorale comune. Ne nacque un’imponente legislazione, nella quale tutto era previsto, nulla veniva lasciato all’arbitrio: vita del clero, organizzazione delle parrocchie, norme per l’amministrazione dei sacramenti e per la costruzione degli edifici sacri, perfino indicazioni igienico-sanitarie. Ai sinodi e ai concili si aggiunsero le lettere pastorali e le istruzioni su problemi contingenti. Se nella Chiesa rinascimentale il problema era l’anarchia, dopo il Concilio di Trento e dopo l’interpretazione che ne diede san Carlo, tale problema venne risolto con una legislazione accuratissima, per noi oggi forse soffocante. Ma a quei tempi era la terapia corretta. Dopo il momento della diagnosi (la conoscenza dei problemi), san Carlo mise in atto il momento della terapia: individuare le misure giuste per correggere le situazioni che andavano cambiate. Ciò avvenne attraverso un’attività legislativa saggia e minuziosa: l’Arcivescovo celebrò 11 sinodi diocesani, riunendo il clero per discutere e trovare le applicazioni concrete di riforma, e 6 concili provinciali, riunendo i vescovi delle diocesi che gravitavano su quella di Milano, così da istituire una strategia pastorale comune. Ne nacque un’imponente legislazione, nella quale tutto era previsto, nulla veniva lasciato all’arbitrio: vita del clero, organizzazione delle parrocchie, norme per l’amministrazione dei sacramenti e per la costruzione degli edifici sacri, perfino indicazioni igienico-sanitarie. Ai sinodi e ai concili si aggiunsero le lettere pastorali e le istruzioni su problemi contingenti. Se nella Chiesa rinascimentale il problema era l’anarchia, dopo il Concilio di Trento e dopo l’interpretazione che ne diede san Carlo, tale problema venne risolto con una legislazione accuratissima, per noi oggi forse soffocante. Ma a quei tempi era la terapia corretta. – – LE PUNTATE PRECEDENTI () – (1) La carriera ecclesiasticadel giovane san Carlo – (2) La conversione – (3) Un vescovo in mezzo al suo popolo – (4) Visite pastorali, la vita stessa del Vescovo – (5) I Sinodi e i Concili – (6) La riforma del clero – (7) L’attività caritativa di un vero padre dei poveri – (8) Ascesi e morte: «Un gran lume si è spento»