«Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò». In questo versetto del Vangelo di Marco, che racconta la chiamata del giovane ricco, è sintetizzato il messaggio della Giornata. Nello sguardo di Gesù la chiamata a seguirlo
di Franco ZANONI Diacono
Redazione
Quanti sguardi abbiamo incontrato e incontriamo nella quotidianità della nostra vita. Quante volte ci hanno scrutato ed osservato: sguardi gioiosi e felici, oppure che ci interpellavano e ci chiedevano aiuto. Probabilmente ci hanno segnato in profondità alcuni sguardi di persone bisognose, anziane, ammalate, disagiate, che si aspettavano da noi affetto, stima, rispetto, accettazione. Quante persone ci hanno “parlato” solo con un semplice sguardo.
Possiamo dire che, anche su di noi, Dio ha posato il suo sguardo d’amore: lo sguardo della nostra chiamata, della nostra vocazione. Ciascuno di noi è stato “preso a cuore” dal Signore e guardato in profondità.
Il manifesto preparato quest’anno in occasione della Giornata per il Seminario (19 settembre), ha uno stile giovanile e originale. Vuole illustrare la chiamata da parte di Gesù del giovane ricco, narrata nel Vangelo di Marco. Il fatto avviene nella quotidianità, rappresentata dalle diverse persone del villaggio che si recano ciascuna alla propria occupazione.
In primo piano notiamo Gesù che chiama questo giovane. Ha uno sguardo dubbioso, incerto, non riesce ad assecondare il desiderio del Maestro, perché ostacolato dalle proprie ricchezze. Quest’uomo, infatti, trattiene con due mani la fune che lega il suo cammello carico e appesantito dai beni che gli impediscono di lasciare per sempre la propria casa. In secondo piano, però, di fianco a Gesù, si notano abbandonati sia il banco di lavoro di Matteo, incaricato di riscuotere le tasse, sia la barca degli apostoli con la rete ricolma di pesci.
Notiamo inoltre il richiamo alla figura di San Carlo, di cui quest’anno ricorre il quarto centenario della canonizzazione. Il compatrono della nostra Diocesi è raffigurato sulla rocca di Arona, di proprietà dei Borromeo, dove nacque il 2 ottobre 1538. Egli, proveniente da una famiglia benestante, ci dimostra che è possibile seguire Gesù, a condizione che si abbia il coraggio di rinunciare alle proprie ricchezze.
Il Vangelo di Marco ci racconta che Gesù fissa il suo sguardo sul giovane ricco e lo ama di un amore incondizionato, prima ancora di sapere l’esito della risposta. In questa chiamata possiamo riconoscere la chiamata che ancora oggi il Signore rivolge a molti giovani nel seguirlo totalmente. È una chiamata coraggiosa, che richiede sacrificio, come ogni chiamata della vita, ma questa sequela mette in gioco l’uomo con tutta la sua esistenza, i suoi affetti, il suo orgoglio, la sua intelligenza.
«Nello sguardo del Signore c’è il cuore di questo specialissimo incontro e di tutta l’esperienza cristiana. Il cristianesimo è esperienza di Gesù Cristo, che ci ama personalmente, giovani o vecchi, poveri o ricchi: ci ama anche quando gli voltiamo le spalle» (Benedetto XVI).
Preghiamo il Signore, in questa Giornata per il Seminario, affinché tutti coloro che si stanno preparando al sacerdozio e tutti i presbiteri si sentano sempre uniti a Colui che li ha chiamati, riconoscenti e gioiosi della loro risposta. Quanti sguardi abbiamo incontrato e incontriamo nella quotidianità della nostra vita. Quante volte ci hanno scrutato ed osservato: sguardi gioiosi e felici, oppure che ci interpellavano e ci chiedevano aiuto. Probabilmente ci hanno segnato in profondità alcuni sguardi di persone bisognose, anziane, ammalate, disagiate, che si aspettavano da noi affetto, stima, rispetto, accettazione. Quante persone ci hanno “parlato” solo con un semplice sguardo.Possiamo dire che, anche su di noi, Dio ha posato il suo sguardo d’amore: lo sguardo della nostra chiamata, della nostra vocazione. Ciascuno di noi è stato “preso a cuore” dal Signore e guardato in profondità.Il manifesto preparato quest’anno in occasione della Giornata per il Seminario (19 settembre), ha uno stile giovanile e originale. Vuole illustrare la chiamata da parte di Gesù del giovane ricco, narrata nel Vangelo di Marco. Il fatto avviene nella quotidianità, rappresentata dalle diverse persone del villaggio che si recano ciascuna alla propria occupazione.In primo piano notiamo Gesù che chiama questo giovane. Ha uno sguardo dubbioso, incerto, non riesce ad assecondare il desiderio del Maestro, perché ostacolato dalle proprie ricchezze. Quest’uomo, infatti, trattiene con due mani la fune che lega il suo cammello carico e appesantito dai beni che gli impediscono di lasciare per sempre la propria casa. In secondo piano, però, di fianco a Gesù, si notano abbandonati sia il banco di lavoro di Matteo, incaricato di riscuotere le tasse, sia la barca degli apostoli con la rete ricolma di pesci.Notiamo inoltre il richiamo alla figura di San Carlo, di cui quest’anno ricorre il quarto centenario della canonizzazione. Il compatrono della nostra Diocesi è raffigurato sulla rocca di Arona, di proprietà dei Borromeo, dove nacque il 2 ottobre 1538. Egli, proveniente da una famiglia benestante, ci dimostra che è possibile seguire Gesù, a condizione che si abbia il coraggio di rinunciare alle proprie ricchezze.Il Vangelo di Marco ci racconta che Gesù fissa il suo sguardo sul giovane ricco e lo ama di un amore incondizionato, prima ancora di sapere l’esito della risposta. In questa chiamata possiamo riconoscere la chiamata che ancora oggi il Signore rivolge a molti giovani nel seguirlo totalmente. È una chiamata coraggiosa, che richiede sacrificio, come ogni chiamata della vita, ma questa sequela mette in gioco l’uomo con tutta la sua esistenza, i suoi affetti, il suo orgoglio, la sua intelligenza.«Nello sguardo del Signore c’è il cuore di questo specialissimo incontro e di tutta l’esperienza cristiana. Il cristianesimo è esperienza di Gesù Cristo, che ci ama personalmente, giovani o vecchi, poveri o ricchi: ci ama anche quando gli voltiamo le spalle» (Benedetto XVI).Preghiamo il Signore, in questa Giornata per il Seminario, affinché tutti coloro che si stanno preparando al sacerdozio e tutti i presbiteri si sentano sempre uniti a Colui che li ha chiamati, riconoscenti e gioiosi della loro risposta. Per sostenere il Seminario – – Offerte al Seminario e all’Associazione Amici del Seminario.- Borse di studio perpetue, del valore di 25 mila euro per sostenere seminaristi in difficoltà economiche. Si possono versare anche somme inferiori da parte di più offerenti.- Borse di studio annuali, per sostenere un seminarista in difficoltà economiche per un anno (2500 euro).- Eredità o legati testamentari, con donazioni di qualsiasi genere, anche di beni immobili destinati al Seminario Arcivescovile di Milano in Venegono Inferiore, per l’istruzione e il mantenimento di seminaristi in difficoltà economiche (il Seminario è esente da tasse di successione).- Iscrizione al suffragio per i propri defunti, che partecipano ai benefici spirituali di 150 Ss. Messe celebrate annualmente in Seminario (offerta libera).- Messe perpetue. Sarà celebrata una S. Messa all’anno per 25 anni, a ricordo di un proprio defunto (1000 euro).- S. Messa (10 euro).A tutti i benefattori il Seminario invierà le proprie riviste (La Fiaccola e Fiaccolina).Info: Segretariato per il Seminario (piazza Fontana 2, 20122 Milano – tel. 02.8556278 – c/c postale 18721217 intestato all’Associazione Amici del Seminario, piazza Fontana 2, 20122 Milano) – Il messaggio dell’Arcivescovo (https://www.chiesadimilano.it/or/ADMI/pagine/00_PORTALE/2010/Messaggio_Arcivescovo_2010.doc) – La Missione vocazionale – L’Ismi a Seveso – Preghiera per le Vocazioni (https://www.chiesadimilano.it/or/ADMI/pagine/00_PORTALE/2010/Preghiera_per_le_vocazioni.pdf) – Preghiere dei fedeli per le ordinazioni diaconali (2 ottobre) (https://www.chiesadimilano.it/or/ADMI/pagine/00_PORTALE/2010/preghiere_fedeli_ordinazione_diaconale.pdf) – Cammini vocazionali anche per ragazze