A Carpineto Romano ricorda Leone XIII e la "Rerum Novarum"


Redazione

Domenica 5 settembre Benedetto XVI sarà in visita a Carpineto Romano (diocesi di Anagni-Alatri), per celebrare il bicentenario della nascita di Leone XIII (1810-1903), il Papa della Rerum Novarum. Il programma prevede l’arrivo in diocesi intorno alle 8.45. Ad accoglierlo ci saranno, con il vescovo, monsignor Lorenzo Loppa, il sindaco di Carpineto, Quirino Briganti, e altre autorità cittadine. Dopo la celebrazione della messa (ore 9.30) Benedetto XVI saluterà una rappresentanza della comunità civile e religiosa. La partenza per Castel Gandolfo è prevista per le 11.30. Domenica 5 settembre Benedetto XVI sarà in visita a Carpineto Romano (diocesi di Anagni-Alatri), per celebrare il bicentenario della nascita di Leone XIII (1810-1903), il Papa della Rerum Novarum. Il programma prevede l’arrivo in diocesi intorno alle 8.45. Ad accoglierlo ci saranno, con il vescovo, monsignor Lorenzo Loppa, il sindaco di Carpineto, Quirino Briganti, e altre autorità cittadine. Dopo la celebrazione della messa (ore 9.30) Benedetto XVI saluterà una rappresentanza della comunità civile e religiosa. La partenza per Castel Gandolfo è prevista per le 11.30. Paolo VI nel 1966 Non è la prima volta di un Pontefice a Carpineto Romano: l’11 settembre 1966, fu Paolo VI, al termine delle celebrazioni per il 75° anniversario della Rerum Novarum. In quell’occasione Papa Montini ricordò la figura del suo predecessore: «Due cose hanno caratterizzato i 25 anni di pontificato di Leone XIII: la prima è la vigorosa affermazione della pietà personale, completamento del culto liturgico. L’altra è l’enunciazione della dottrina sociale cristiana da lui fatta nella memorabile enciclica Rerum Novarum. Isolato dal mondo in un clima di rottura e di distacco, di polemiche accese, di anticlericalismo e di profanità voluta e propagandata, a lui non restava che la voce, la parola». Nacquero così «le grandi encicliche sui perenni valori della libertà, della democrazia e soprattutto quella sul problema sociale. La difesa degli umili e dei poveri non aveva mai trovato prima d’allora una voce così autorevole». Giovanni Paolo II nel 1991 Il 1° settembre 1991 fu la volta di Giovanni Paolo II che celebrò messa in largo dei Monti Lepini, dove celebrerà Benedetto XVI. «In un periodo storico caratterizzato da profonde trasformazioni culturali e da acute tensioni sociali – disse Giovanni Paolo II – provocate dal nuovo rapporto venutosi a creare tra capitale e lavoro, Leone XIII volle dare in un campo così importante una chiara formulazione al pensiero della Chiesa. Lo fece con coraggio, quasi sfidando non solo il mondo laico, ma la stessa coscienza del mondo cattolico. E con il suo intervento profetico favorì il consolidarsi della dottrina sociale cristiana. La piena soluzione della questione sociale passa attraverso Cristo e l’accoglienza della sua parola di verità». “Rerum Novarum”, una pietra miliare Il pontificato di Leone XIII è indubbiamente legato all’enciclica del 15 maggio 1891, pietra miliare della dottrina sociale della Chiesa. La pubblicazione ebbe grande accoglienza e scatenò adesioni convinte e forti avversioni, ma gettò le basi per rilanciare l’attività dei cattolici in campo sociale, in particolare in ambito industriale e operaio.Papa Pecci fu impegnato nel piano culturale, contribuendo a dare alla Chiesa un atteggiamento di apertura anche nei confronti dei progressi della scienza. Restano scolpite nella memoria le riprese che lo mostrano sorridente fatte nel 1898, due anni dopo l’invenzione della cinepresa. Il Pontefice ebbe anche il merito di aprire l’Archivio Segreto Vaticano e di invitare gli studiosi, con l’enciclica Providentissimus del 1893, a tener conto delle scoperte scientifiche nell’esegesi della Sacra Scrittura.Leone XIII fu attento all’unità della Chiesa, promuovendo contatti con gli anglicani. Concesse anche la porpora cardinalizia al teologo inglese John Henry Newman, che sarà beatificato da Benedetto XVI nel suo imminente viaggio in Inghilterra. Nell’enciclica Orientalium dignitas del 1894 riconfermò la rinuncia a latinizzare i cattolici di rito orientale dell’Europa centrale, gli uniati, e al tempo stesso riconobbe la dignità dei loro riti e delle loro tradizioni liturgiche. Sul piano religioso diffuse il culto per il Sacro Cuore, al quale consacrò l’umanità nell’anno giubilare 1900, e a Cristo Re.Promosse la diffusione del rosario e della devozione mariana e con l’enciclica Aeterni Patris del 1879, scelse il tomismo quasi quale filosofia ufficiale della Chiesa, invitando a porlo come base per la formazione nei seminari, nelle scuole e nelle università cattoliche.

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