È sempre più urgente stare vicino alle famiglie con bambini piccoli. Monsignor Paolo Sartor parla della sperimentazione in atto


Redazione

Con il battesimo il bambino entra a far parte della comunità cristiana e ne diventa soggetto, anche se non capace di parola esplicita nella professione di fede. La pastorale battesimale, che accompagna il cammino delle famiglie, può diventare la chiave di volta per un rinnovamento radicale del modello di Chiesa e di catechesi. È quello che la Diocesi di Milano ha iniziato a fare, dopo alcuni anni di sperimentazione. Oggi diventa sempre più urgente stare vicino alle famiglie con bambini piccoli, fino a poco tempo fa trascurate dalle iniziative pastorali. La novità più importante della pastorale battesimale – e anche la più auspicata – è costituita dall’accompagnamento di famiglie e bambini dopo il battesimo. Si tratta di un complesso di iniziative proposte alle famiglie per un cammino verso gli altri sacramenti dell’iniziazione cristiana nel periodo da 0 a 7 anni.
Se i cambiamenti appaiono ancora limitati, cominciano però a manifestarsi. «A questo proposito – afferma monsignor Paolo Sartor, segretario della Commissione arcivescovile per gli itinerari di iniziazione cristiana – significativa è la sperimentazione della Chiesa ambrosiana che fin dall’inizio ha voluto muoversi su tutto l’arco dell’iniziazione che va dal battesimo all’inizio della preadolescenza. Sarà solo lavorando, sia pure per gradi secondo questa prospettiva globale, che il rinnovamento dell’iniziazione cristiana potrà diventare col tempo realtà nelle nostre comunità pastorali e parrocchiali».
Il cardinal Tettamanzi si è espresso favorevolmente al rinnovamento. Lo strumento della Diocesi è Il mistero dell’accoglienza (Centro ambrosiano, 64 pagine, 4 euro). Il volume che raccoglie gli itinerari formativi per i catechisti e le équipe battesimali tenuti nelle varie zone di Milano è Catechesi battesimale (a cura di Sonia Spinelli, Edb, 160 pagine, 12 euro). Con il battesimo il bambino entra a far parte della comunità cristiana e ne diventa soggetto, anche se non capace di parola esplicita nella professione di fede. La pastorale battesimale, che accompagna il cammino delle famiglie, può diventare la chiave di volta per un rinnovamento radicale del modello di Chiesa e di catechesi. È quello che la Diocesi di Milano ha iniziato a fare, dopo alcuni anni di sperimentazione. Oggi diventa sempre più urgente stare vicino alle famiglie con bambini piccoli, fino a poco tempo fa trascurate dalle iniziative pastorali. La novità più importante della pastorale battesimale – e anche la più auspicata – è costituita dall’accompagnamento di famiglie e bambini dopo il battesimo. Si tratta di un complesso di iniziative proposte alle famiglie per un cammino verso gli altri sacramenti dell’iniziazione cristiana nel periodo da 0 a 7 anni.Se i cambiamenti appaiono ancora limitati, cominciano però a manifestarsi. «A questo proposito – afferma monsignor Paolo Sartor, segretario della Commissione arcivescovile per gli itinerari di iniziazione cristiana – significativa è la sperimentazione della Chiesa ambrosiana che fin dall’inizio ha voluto muoversi su tutto l’arco dell’iniziazione che va dal battesimo all’inizio della preadolescenza. Sarà solo lavorando, sia pure per gradi secondo questa prospettiva globale, che il rinnovamento dell’iniziazione cristiana potrà diventare col tempo realtà nelle nostre comunità pastorali e parrocchiali».Il cardinal Tettamanzi si è espresso favorevolmente al rinnovamento. Lo strumento della Diocesi è Il mistero dell’accoglienza (Centro ambrosiano, 64 pagine, 4 euro). Il volume che raccoglie gli itinerari formativi per i catechisti e le équipe battesimali tenuti nelle varie zone di Milano è Catechesi battesimale (a cura di Sonia Spinelli, Edb, 160 pagine, 12 euro).

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