A 10 anni dall'entrata in vigore della legge 62/2000 sulla parità, un volume edito da Laterza illustra le condizioni indispensabili per garantire ai genitori vera libertà di scelta all'interno del Sistema Nazionale di Istruzione


Redazione

A 10 anni dall’entrata in vigore della legge 62/2000 sulla parità scolastica esce, per le edizioni Laterza, La buona scuola pubblica per tutti statale e paritaria, volume curato da Anna Monia Alfieri (Marcellina, legale rappresentante dell’Ente Istituto di Cultura e Lingue Marcelline di Milano), Miranda Moltedo (Marcellina, preside dell’Istituto comprensivo paritario Marcelline Quadronno di Milano) e Maria Chiara Parola (mamma di due bambine che frequentano una scuola pubblica paritaria a Milano).
Un libro destinato a tutti: non solo ai genitori dell’86,1% degli alunni che frequentano quasi il 75% delle scuole pubbliche (dette “statali”), ma anche ai genitori degli alunni restanti, i quali frequentano ugualmente scuole pubbliche (dette “paritarie”, il che non significa private: gli alunni di queste ultime sono meno dell’1%). È dunque il libro di chi ha figli e di chi li avrà, di chi ha nipoti e di chi li avrà, e quindi si trova o si troverà nella condizione di scegliere per loro una scuola pubblica.
Il volume richiama la realtà del Sistema Nazionale di Istruzione, da dieci anni composto da scuole pubbliche, statali e paritarie, grazie alla legge 62/2000 firmata dall’allora ministro Luigi Berlinguer. Una legge, però – è la tesi del libro – “zoppa”, in quanto illude il genitore di poter liberamente scegliere la scuola per il figlio, quando veramente libero è solo chi può pagare.
A partire dalla consapevolezza che “pubblico” non è sinonimo di “statale”, le autrici pongono alcune domande: che tipo di alunno viene prodotto dalla scuola pubblica? Come è gestita e amministrata la scuola pubblica, statale e paritaria? Se lo Stato è gestore di una scuola pubblica statale, come può essere contemporaneamente controllore?
Non mancano le analisi – tra l’altro a partire da dati raccolti nella Diocesi di Milano -, le proposte, le ipotesi di lavoro, le critiche e gli elogi. Il libro stimola un confronto tra scuole pubbliche, statali o paritarie. La partita – si spiega – si gioca sulla qualità, ma questo potrà essere vero solo in presenza di una forma di accreditamento, cioè quando i genitori avranno un voucher da consegnare alla scuola certificata, controllata, sicura, organizzata, gestita (da Regioni, Comuni, Provincie, oppure Enti culturali, organizzazioni non profit, ecc) in modo da meritare fiducia. A 10 anni dall’entrata in vigore della legge 62/2000 sulla parità scolastica esce, per le edizioni Laterza, La buona scuola pubblica per tutti statale e paritaria, volume curato da Anna Monia Alfieri (Marcellina, legale rappresentante dell’Ente Istituto di Cultura e Lingue Marcelline di Milano), Miranda Moltedo (Marcellina, preside dell’Istituto comprensivo paritario Marcelline Quadronno di Milano) e Maria Chiara Parola (mamma di due bambine che frequentano una scuola pubblica paritaria a Milano).Un libro destinato a tutti: non solo ai genitori dell’86,1% degli alunni che frequentano quasi il 75% delle scuole pubbliche (dette “statali”), ma anche ai genitori degli alunni restanti, i quali frequentano ugualmente scuole pubbliche (dette “paritarie”, il che non significa private: gli alunni di queste ultime sono meno dell’1%). È dunque il libro di chi ha figli e di chi li avrà, di chi ha nipoti e di chi li avrà, e quindi si trova o si troverà nella condizione di scegliere per loro una scuola pubblica.Il volume richiama la realtà del Sistema Nazionale di Istruzione, da dieci anni composto da scuole pubbliche, statali e paritarie, grazie alla legge 62/2000 firmata dall’allora ministro Luigi Berlinguer. Una legge, però – è la tesi del libro – “zoppa”, in quanto illude il genitore di poter liberamente scegliere la scuola per il figlio, quando veramente libero è solo chi può pagare.A partire dalla consapevolezza che “pubblico” non è sinonimo di “statale”, le autrici pongono alcune domande: che tipo di alunno viene prodotto dalla scuola pubblica? Come è gestita e amministrata la scuola pubblica, statale e paritaria? Se lo Stato è gestore di una scuola pubblica statale, come può essere contemporaneamente controllore?Non mancano le analisi – tra l’altro a partire da dati raccolti nella Diocesi di Milano -, le proposte, le ipotesi di lavoro, le critiche e gli elogi. Il libro stimola un confronto tra scuole pubbliche, statali o paritarie. La partita – si spiega – si gioca sulla qualità, ma questo potrà essere vero solo in presenza di una forma di accreditamento, cioè quando i genitori avranno un voucher da consegnare alla scuola certificata, controllata, sicura, organizzata, gestita (da Regioni, Comuni, Provincie, oppure Enti culturali, organizzazioni non profit, ecc) in modo da meritare fiducia. – Le autrici: Anna Monia Alfieri, Maria Chiara Parola e Miranda Moltedo

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