Nel 2006 1700 donne lombarde si sono rivolte a un centro antiviolenza, ma la Regione non ha una normativa che le tuteli. Le consigliere per le pari opportunità delle Province di Milano, Como, Cremona, Bergamo e Varese hanno sottoscritto un ordine del giorno. Proposta di legge del Pd lombardo


Redazione

07/03/2008

Nel 2006 oltre mille e 700 donne lombarde si sono rivolte a un centro antiviolenza. Ma la Regione non ha una legge che le tuteli e rafforzi il lavoro di chi le aiuta. Le consigliere per le pari opportunità di cinque Province (Milano, Como, Cremona, Bergamo, Varese), in occasione della prima riunione del neonato “Tavolo istituzionale contro la violenza sulle donne”, hanno sottoscritto un ordine del giorno, da presentare ai rispettivi Consigli provinciali, in cui chiedono alla Regione di fare una legge contro i maltrattamenti di genere.

Età tra i 28 e i 48 anni, italiana e coniugata: è l’identikit delle donne che hanno chiesto aiuto nel 2006 a un centro antiviolenza in Lombardia. Su 1749 donne, 700 erano sposate, 183 separate, 164 nubili, 143 conviventi, 37 divorziate, 18 vedove (in altri 113 casi non è stato possibile rintracciare lo stato sociale). La stragrande maggioranza (1196) erano italiane, solo 227 le extracomunitarie e 124 le straniere comunitarie. Poche le denunce, anche perché nel 70% dei casi gli abusi vengono commessi da mariti e compagni e per le vittime è più difficile scardinare il ricatto psicologico.

«Ètempo che le istituzioni si attivino erogando finanziamenti consistenti – afferma Arianna Censi, consigliera per le pari opportunità della Provincia di Milano -, sostenendo con progetti concreti sia le donne vittime della violenza, che la rete lombarda dei centri antiviolenza e delle case delle donne maltrattate».

La legge regionale dovrà inoltre attivare percorsi che permettano agli enti locali e ai centri antiviolenza di sostenere le donne vittime di ogni forma di violenza, anche attraverso il reinserimento sociale e lavorativo, e istituire un fondo regionale di finanziamento per le vittime e i loro familiari. «La Lombardia – aggiunge Arianna Censi – èuna delle poche Regioni italiane a non avere ancora approvato una legge contro la violenza sulle donne».

Nei giorni scorsi, poi, il Pd lombardo ha presentato una proposta di legge per l’istituzione di un fondo regionale di finanziamento per le Case delle Donne, i Servizi e i Centri antiviolenza. Questi centri, che da decenni operano su base volontaristica, senza nessun tipo di riconoscimento istituzionale, rappresentano in molti casi l’unico vero presidio sul territorio per arginare il fenomeno.

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