I medici cattolici milanesi contestano la nota diffusa dalla Federazione: «Presa di posizione inattesa, ritiene di rappresentare veramente il pensiero della maggioranza dei medici italiani?»
Redazione
25/02/2008
«La Federazione degli ordini dei medici ritiene di rappresentare veramente il pensiero della maggioranza dei medici italiani?». E’ quanto si chiede l’Amci (Associazione Medici Cattolici Italiani) di Milano, all’indomani della diffusione, da parte della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri, di un documento favorevole alla legge 194, alla pillola del giorno dopo e alla Ru 486.
Nel documento diffuso il 23 febbraio, oltre alla necessità di sostenere la legge 194, la Fnomceo parlava della pillola del giorno dopo: «Non può incontrare surrettizie limitazioni che ostacolino la fruizione del diritto della donna che intenda prevenire una gravidanza indesiderata e un probabile successivo ricorso all’aborto». I rappresentanti dei camici bianchi si dichiaravano favorevoli anche alla pillola abortiva Ru486, non ancora autorizzata in Italia.
In una nota diffusa domenica 24 febbraio, l’Amci esprime «stupore per la presa di posizione – del tutto inattesa – della Fnomceo». Premettendo di avere «sempre sostenuto la richiesta di una piena applicazione in tutte le sue parti della legge 194» (non quindi di una sua totale abrogazione), l’Amci ribadisce la sua «contrarierà alla nota Fnomceo», e rammenta che «l’utilizzo della Ru 486 all’estero ha generato gravi casi ben conosciuti dall’opinione pubblica».
Pertanto, oltre a ribadire le «note problematiche etiche e morali», pone l’accento sul pieno rispetto «della salute della donna». Salvando la parte della dichiarazione ove si riconosce l’obbligo di mantenere in vita «i feti che dimostrano una possibilità di vita autonoma», l’Amci si chiede se la nota non nasconda il desiderio «di portare avanti altri disegni, più o meno chiari».
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