Redazione

La scelta di non avvalersi dell’Irc non è sempre dettata da motivazioni ideologiche, né da diffidenza o antipatia. Semplicemente, nel contesto di una scuola che spesso è realtà subìta e che appare irrilevante per la propria vita, si cercano “varchi” per respirare. E capita che lo “spiraglio” diventi proprio l’ora di religione…

15/01/2008

di don Fabio L.

Tra una lezione e l’altra, una studentessa mi ferma in corridoio e mi chiede consigli sulla tesina per la maturità. All’intervallo viene un ragazzo, vuole sapere del viaggio aperto a tutti gli studenti che organizzo in estate in luoghi rilevanti dal punto di vista storico e religioso. Mi dice che è interessato e che verrà. All’uscita, quattro o cinque alunni si avviano verso casa, mi vedono e mi chiamano per salutarmi. Facciamo un tratto di strada insieme, si parla del più e del meno.

In tutto questo nulla di strano, se non fosse che nessuno di questi ragazzi è un mio allievo, pur appartenendo tutti alle mie classi: hanno deciso di non avvalersi dell’ora di religione.

Evidentemente (in questi casi almeno) la scelta non è dettata da motivazioni ideologiche, né da diffidenza o antipatia. Si tratta semplicemente di un’ora in più o in meno di scuola. Ogni anno qualcuno viene a scusarsi un po’ imbarazzato: «Scusi, ma per me vuol dire prendere il treno con calma, almeno un giorno alla settimana». I più in realtà lo dicono ridendo: «Vuol mettere, prof, potersene stare a letto un’ora in più?». Gli altri (quelli che “fanno religione”) guardano i loro compagni uscire dalla classe e tornare alla fine dell’ora.

A un adulto forse sembrerà poca cosa. Ma per i ragazzi non è così. La scuola è spesso subìta. Ciò di cui parla è avvertito come lontanissimo dall’esperienza e, comunque, irrilevante per la vita. Serve giusto all’interrogazione. Il disagio è rincarato dal fatto che quanto più la scuola appare inutile, tanto più ha un ingombro soffocante, soprattutto perché insensato. Come stupirsi che, in questo sentire, gli studenti cerchino varchi per respirare, angoli, anche minuscoli, dove rifugiarsi? Che importa se lo spiraglio è proprio l’ora di religione? L’evitabile va comunque evitato. Senza rancore, s’intende. Anzi, perché no?, con molta simpatia.

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