Messaggio augurale dell'associazione sulla scia del Discorso di Sant'Ambrogio


Redazione

23/12/2008

«Chiediamo al Signore un cuore libero, uno sguardo aperto, la pazienza e il rispetto, l’ascolto e la volontà di mettersi in cammino insieme per superare la contrapposizione, il conflitto, il gridare le proprie idee, il prevalere, il dividere, oggi più che mai presenti e invadenti nel nostro contesto sociale. Da uno stile dirompente, apparentemente efficace, siamo invitati quest’anno a perseguire uno stile dialogante, realmente costruttivo».

La Presidenza dell’Azione Cattolica ambrosiana invia gli auguri di Natale – «in particolare alle istituzioni, ai cittadini e al nostro Arcivescovo» – con una nota dal titolo Natale, il Dio che viene senza paura di dialogare con noi.

L’associazione riflette sul recente Discorso di Sant’Ambrogio. «Le parole indirizzate dal Cardinale alla città interrogano innanzitutto i credenti – si legge -. Una comunità cristiana in cammino nella storia deve cercare di cogliere contemporaneamente i bisogni del tempo, verso i quali indirizzare parole di Vangelo e le azioni di carità, e quei segni che ci annunciano quotidianamente dove lo Spirito è ora al lavoro e ci precede. Per fare ciò ci vuole però disponibilità a dialogare».

Le istituzioni hanno un compito importante nel riallacciare un dialogo con i cittadini, vecchi e nuovi. «Milano oggi rischia di essere una città divisa a settori, a scomparti, a strati, a sezioni contrassegnati da diversità di ricchezza, di lingua, di cultura, di religione – sottolinea l’Ac -. Dentro questo contesto è urgente soprattutto che tutti coloro che hanno una responsabilità istituzionale si facciamo promotori di percorsi nuovi, lungimiranti, inclusivi e non esclusivi di chi oggi vive, lavora, studia a Milano, sia costui straniero, giovane o anziano. Ne va della qualità di vita di tutti, ne va di un modo positivo per Milano di essere crocevia di incontri e culture».

Ma per dialogare occorre guardare dentro di sé, riscoprire una dimensione contemplativa della vita. E il Natale può dunque essere l’occasione giusta. «Lo stile del dialogo si nutre anche di Spirito e di Dio, si alimenta nella preghiera e nella capacità di ascolto della Parola – sottolinea la presidenza diocesana dell’Ac -. Favorire la coltivazione di una vita spiritualmente curata, esigente, profonda, animata da una sincera ricerca della Verità non può che essere un fattore positivo. Come associazione abbiamo sottolineato più volte l’importanza di una vita religiosa fondata in una profonda e personale ricerca spirituale».

Infine, un impegno preciso proprio sul sentiero della spiritualità, alla base della testimonianza ecclesiale, sociale e politica. Ma anche possibilità per superare divisioni sociali, in particolare con gli stranieri. «In questa direzione desideriamo continuare e ci sentiamo di incoraggiare tutti i credenti di tutte le confessioni e religioni presenti in Milano a ricercare questa via di rigenerazione spirituale per poter camminare senza intoppi per la via dell’integrazione serena e pacifica». (p.n.)

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