Fondazione Cariplo e Fondazione Vodafone Italia lanciano una nuova iniziativa che punta sulle biblioteche, che rappresentano un'ampia rete sul territorio, spazi di incontro soprattutto nelle�periferie. L'obiettivo? Aprirle di sera, farne un luogo di incontro e confronto culturale, renderle più accessibili a italiani�e�stranieri. Perché la cultura e lo stare insieme possono essere un potente strumento di coesione sociale.
Redazione
Fondazione Cariplo e Fondazione Vodafone Italia lanciano una nuova iniziativa che punta sulle biblioteche, che rappresentano un’ampia rete sul territorio, spazi di incontro soprattutto nelle zone fuori dai grandi centri cittadini, nelle periferie. L’obiettivo? Aprirle di sera, farne un luogo di incontro e confronto culturale, renderle accessibili a chi non le frequenta, italiani, stranieri� Perché la cultura e lo stare insieme possono essere un potente strumento di coesione sociale. Una partnership importante tra due fondazioni che sfocia nella pubblicazione di un bando dal titolo “Favorire l’inclusione sociale mediante le biblioteche di pubblica lettura”; un budget di un milione e 200 mila euro (un milione di euro da Fondazione Cariplo, 200 mila euro da Fondazione Vodafone) che punta a valorizzare le biblioteche che rappresentano il luogo ideale sia per leggere il territorio e le sue anime, sia per soddisfare le curiosità delle persone, il loro bisogno di conoscenza; da qui parte l’ispirazione per il nuovo bando congiunto pubblicato in questi giorni che chiede alle biblioteche e al Terzo Settore, associazioni di volontariato, enti, di realizzare insieme progetti di incontro e di dialogo. La partecipazione al bando è aperta fino al 15 gennaio 2010. Fondazione Cariplo e Fondazione Vodafone Italia lanciano una nuova iniziativa che punta sulle biblioteche, che rappresentano un’ampia rete sul territorio, spazi di incontro soprattutto nelle zone fuori dai grandi centri cittadini, nelle periferie. L’obiettivo? Aprirle di sera, farne un luogo di incontro e confronto culturale, renderle accessibili a chi non le frequenta, italiani, stranieri� Perché la cultura e lo stare insieme possono essere un potente strumento di coesione sociale. Una partnership importante tra due fondazioni che sfocia nella pubblicazione di un bando dal titolo “Favorire l’inclusione sociale mediante le biblioteche di pubblica lettura”; un budget di un milione e 200 mila euro (un milione di euro da Fondazione Cariplo, 200 mila euro da Fondazione Vodafone) che punta a valorizzare le biblioteche che rappresentano il luogo ideale sia per leggere il territorio e le sue anime, sia per soddisfare le curiosità delle persone, il loro bisogno di conoscenza; da qui parte l’ispirazione per il nuovo bando congiunto pubblicato in questi giorni che chiede alle biblioteche e al Terzo Settore, associazioni di volontariato, enti, di realizzare insieme progetti di incontro e di dialogo. La partecipazione al bando è aperta fino al 15 gennaio 2010. Attraverso il bando – che si rivolge alle biblioteche di pubblica lettura – verranno concessi i contributi a enti che operano in Lombardia e nelle province di Novara e Verbania per progetti che mirano, ad esempio, ad ampliare gli orari di apertura, alla sera e nel fine settimana, puntando soprattutto a quelle persone che di solito restano esclusi da queste opportunità, favorendo l’uso delle biblioteche come luoghi di creazione e di confronto da parte di gruppi e soggetti diversi in modo da favorire l’incontro aperto dentro le comunità locali. Si tratta di una prima esperienza pilota che Fondazione Vodafone è disponibile a replicare anche in altre zone d’Italia, soprattutto al Sud. Forte valenza in fase di valutazione dei progetti presentati verrà data a quelle iniziative che coinvolgeranno in partnership più enti (almeno due), proprio per puntare al massimo sul coinvolgimento delle comunità e fare rete. Biblioteche al centro delle iniziative dunque e il mondo del Terzo Settore come motore, cuore e braccia per sviluppare modalità, tematiche, coinvolgere le persone. Una collaborazione che può rivelarsi vincente puntando a valorizzare i luoghi fisici (spesso caduti in po’ in disuso perché fuori delle moderne logiche di relazione sociale).