Il sacerdote ambrosiano, noto compositore e animatore musicale, è scomparso a 76 anni a causa di un infarto. Determinante il suo impegno per la creazione di canti più adatti all'espressione liturgica post-conciliare
Mauro COLOMBO
Redazione
In seguito a un infarto è improvvisamente scomparso oggi don Stefano Varnavà, sacerdote ambrosiano, insegnante di religione e molto noto nell’ambito musicale per il suo impegno di animatore e compositore.
Nato a Verolanuova (Brescia) nel 1933, era stato ordinato sacerdote nel 1955 e già due anni dopo, nel 1957, fondava il suo primo complesso musicale Modern Spirituals, che presentava in italiano i Negro-Spirituals americani.
Nel 1960 venne trasferito nella parrocchia del Gentilino, a Milano. Con la riforma dell’utilizzo della musica a scopi sacri promossa dal Concilio Vaticano II, il suo lavoro in collaborazione con l’editore Rugginenti di Milano risultò determinante per la creazione di canti più adatti alla nuova espressione liturgica.
Nel 1977 passò alla parrocchia di S. Francesco d’Assisi al Fopponino, dove operava attualmente e dove dirigeva la Schola Cantorum a tre voci dispari. Nel 1980 fondò un nuovo gruppo di modern spirituals chiamato Gli Interpreti. Tra le sue successive “creazioni”, oltre a numerosi sussidi, i gruppi Mai Pront di musica folkloristica milanese (1997), le St. Francis’ Voices per le incisioni di cd e musicassette e il gruppo per i recitals Le Voci (1999). Collaboratore dell’Ufficio Catechistico Diocesano Milanese, esperto di animazione per la catechesi e il tempo libero, componeva anche musica di scena (si ricordano spettacoli di teatro per ragazzi all’Angelicum).
A proposito del suo amore per la musica, in occasione dei 40 anni di sacerdozio aveva raccontato: «Il Signore mi ha dato il dono dell’ispirazione musicale. Diceva Beethoven: “La melodia non è frutto della tecnica, ma è un dono di Dio”. Lo Spirito Santo ispira le parole, e lo stesso Spirito Santo ispira la musica, e quando una musica è ispirata, rimane nel tempo, perché anch’essa è Parola di Dio e “le Sue Parole non passeranno”. La musica mi ha sempre fatto compagnia, o meglio, il Signore mi ha sempre fatto compagnia attraverso la musica, ascoltata e più ancora suonata e il meglio della musica antica l’ho trascritta, in modo facilitato ma fedele, per i giovani, affinché anch’essi non rimangano soli… o peggio, nellozio che è il padre dei vizi».
Info: www.donstefano.it
Il ricordo: «Ora vedrà il vero volto di Dio»
In seguito a un infarto è improvvisamente scomparso oggi don Stefano Varnavà, sacerdote ambrosiano, insegnante di religione e molto noto nell’ambito musicale per il suo impegno di animatore e compositore.Nato a Verolanuova (Brescia) nel 1933, era stato ordinato sacerdote nel 1955 e già due anni dopo, nel 1957, fondava il suo primo complesso musicale Modern Spirituals, che presentava in italiano i Negro-Spirituals americani.Nel 1960 venne trasferito nella parrocchia del Gentilino, a Milano. Con la riforma dell’utilizzo della musica a scopi sacri promossa dal Concilio Vaticano II, il suo lavoro in collaborazione con l’editore Rugginenti di Milano risultò determinante per la creazione di canti più adatti alla nuova espressione liturgica.Nel 1977 passò alla parrocchia di S. Francesco d’Assisi al Fopponino, dove operava attualmente e dove dirigeva la Schola Cantorum a tre voci dispari. Nel 1980 fondò un nuovo gruppo di modern spirituals chiamato Gli Interpreti. Tra le sue successive “creazioni”, oltre a numerosi sussidi, i gruppi Mai Pront di musica folkloristica milanese (1997), le St. Francis’ Voices per le incisioni di cd e musicassette e il gruppo per i recitals Le Voci (1999). Collaboratore dell’Ufficio Catechistico Diocesano Milanese, esperto di animazione per la catechesi e il tempo libero, componeva anche musica di scena (si ricordano spettacoli di teatro per ragazzi all’Angelicum).A proposito del suo amore per la musica, in occasione dei 40 anni di sacerdozio aveva raccontato: «Il Signore mi ha dato il dono dell’ispirazione musicale. Diceva Beethoven: “La melodia non è frutto della tecnica, ma è un dono di Dio”. Lo Spirito Santo ispira le parole, e lo stesso Spirito Santo ispira la musica, e quando una musica è ispirata, rimane nel tempo, perché anch’essa è Parola di Dio e “le Sue Parole non passeranno”. La musica mi ha sempre fatto compagnia, o meglio, il Signore mi ha sempre fatto compagnia attraverso la musica, ascoltata e più ancora suonata e il meglio della musica antica l’ho trascritta, in modo facilitato ma fedele, per i giovani, affinché anch’essi non rimangano soli… o peggio, nellozio che è il padre dei vizi».Info: www.donstefano.it Il ricordo: «Ora vedrà il vero volto di Dio»