Allestita nelle sale del Museo di Storia Contemporanea, la rassegna ripercorre la cronistoria degli "anni di piombo in Italia", concentrata dal 1969 al 1983, periodo a cui va aggiunto lo strascico terroristico di questi ultimi 15 anni, con i caduti negli attentati del residuo neoterrorismo brigatista.
Redazione
15/01/2009
In occasione della ricorrenza della strage di Piazza Fontana (12 dicembre 1969), le Civiche Raccolte Storiche intendono rievocare uno dei periodi più cupi della nostra storia attraverso una mostra, ideata dalla Fondazione Carlo Perini, dall’Associazione italiana vittime del terrorismo e dall’Associazione dei familiari delle vittime della strage di Piazza Fontana, curata e realizzata da Michela Spinola e Gualtiero Galimberti della Well Made Factory.
Allestita nelle sale del Museo di Storia Contemporanea, la rassegna ripercorre la cronistoria degli “anni di piombo in Italia”, concentrata dal 1969 al 1983 , periodo a cui va aggiunto lo strascico terroristico di questi ultimi 15 anni, con i caduti negli attentati del residuo neoterrorismo brigatista.
La Fondazione Carlo Perini, ideatrice della mostra, vive ed opera da 46 anni in una zona di “Nuova frontiera della cultura” dell’area metropolitana milanese e rappresenta un punto di riferimento storico, come luogo regionale e spazio sociale del dialogo interculturale. Ha vissuto sulla propria pelle anche la stagione della strategia della tensione e degli opposti estremismi, trovandosi ad essere, in tutta l’Italia, l’unico ente culturale oggetto di attentati.
Il dovere della memoria, della ricerca della verità e dell’educazione dei giovani alla legalità e al ripudio della violenza come metodo di lotta politica, hanno dato vita a questo progetto espositivo, sostenuto e fatto proprio dal Comune di Milano, grazie alla sensibilità dell’Assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory e alla fattiva collaborazione delle Raccolte Storiche.
La mostra rappresenta un viaggio emozionale negli anni più bui della storia di Milano, della Lombardia e d’Italia. Vittime di un folle ideale, di un credo religioso, della lotta politica o di classe. Vittime di una realtà ove la violenza e l’odio spesso prevaricano la pacifica tolleranza ed il rispetto per la vita umana. Sempre e comunque vittime, sacrificio di una coscienza e postumo monito alle frequenti amnesie di una società troppo distratta. Speranze, sogni e progetti bruscamente interrotti, vite interrotte da un male insidioso e latente. Dalla “strage delle stragi” di Piazza Fontana agli anni di piombo in un racconto-cronaca ove il tempo si frammenta in stralci di memoria. Attimi di vita, ore, minuti, lancette che, inesorabili nel loro avanzare, sono invece bloccate nella memoria di chi, in un istante, ha perduto una persona cara, di chi ha visto la sua vita cambiare.
Tra letture e riflessioni, la memoria si fa esperienza e la riflessione diviene emozione: dal fatale incontro col destino e il suo dolore, in un tempo fermo e permeato di silenzi assordanti, inizia così un viaggio nel pensiero di chi pensare può ancora e nella passione di chi passioni più non ha. Un viaggio interiore fatto di domande in divenire, che cambierà il comune sentire e lascerà il segno. Per non dimenticare.
Obiettivo della mostra non è una semplice raccolta di dati storici sul terrorismo e lo stragismo, così come avvenne con altre mostre già organizzate in passato, ma la rievocazione di quei fatti attraverso le emozioni e le testimonianze dei familiari e dei feriti superstiti, in un dialogo aperto soprattutto alle giovani generazioni e ricordare ideali,valori, quotidianità di vita nel lavoro e negli affetti familiari di tante vittime innocenti, cadute come bersagli sbagliati negli omicidi mirati dei brigatisti e come cittadini semplici e comuni colpiti dalle stragi.
Nel solo 1979, anno di massima espansione del terrorismo in Italia, si registrarono 2.200 attentati, firmati da 215 sigle di sinistra e 55 di destra, con 22 morti e 149 feriti. Milano, Torino, Genova, Padova,Venezia, Firenze, Roma e Napoli furono l’epicentro di quella sconvolgente stagione eversiva, iniziata con la “strage di piazza Fontana a Milano” e la conseguente strategia stragista. I morti per atti di terrorismo ad opera delle brigate rosse sono stati 177 (11 magistrati, 57 civili, 109 delle Forze dell’Ordine e Forze Armate), mentre oltre 50 sono gli uccisi per atti di violenza o scontro politico. La sola città di Milano, durante il periodo della strategia della tensione e degli opposti estremismi, ne contò ben 25. In Italia le vittime per stragi ammontano a 310, alle quali vanno aggiunte le 60 vittime delle guerre in Iraq e Afghanistan e le 25 vittime civili uccise, in attentati nei diversi Paesi del mondo, dal terrorismo fondamentalista islamico.
VI.TE – Milano e Lombardia alla prova del Terrorismo
Fino al 1° Febbraio
Museo di Storia Contemporanea
Via S. Andrea, 6 – 20121 Milano
INGRESSO GRATUITO
ORARI 9.30 – 13.00 / 14.00 – 17.30
Lunedì chiuso
Per informazioni: Tel. +39 02884.65933 – 64182