Libri e icone ricevute in dono dall’Arcivescovo sono state messe a disposizione dell’iniziativa promossa dal Rotary club di Meda e delle Brughiere, che ha avuto grande successo. Il ringraziamento del Cardinale: «Continuiamo a educarci a uno stile di vita segnato dalla giusta sobrietà e, proprio per questo, aperto alla solidarietà»

di Federica VERNÒ

Ha risposto con entusiasmo la «Brianza operosa» all’appello del cardinale Dionigi Tettamanzi: assumere uno stile di vita sobrio e solidale e chiedersi cosa ognuno possa fare per l’altro. Ieri sera, al Golf Club di Carimate, i soci del Rotary club di Meda e delle Brughiere hanno raccontato come hanno voluto fare proprio l’appello dell’Arcivescovo quando, la notte di Natale 2008, annunciò l’Istituzione del Fondo Famiglia-Lavoro in aiuto a chi ha perso o sta per perdere l’impiego. La crisi era imminente e avrebbe colpito molte persone.
Oggi la questione sociale è aperta, anche se c’è qualche timido segnale di ripresa. Il Fondo diocesano ha distribuito più di 9 milioni e 600 mila euro. Le offerte dei privati sono state circa 4600. A questi si aggiunge ora quanto il club presieduto dal medese Daniele Asnaghi ha raccolto con la vendita benefica di icone e libri antichi, doni ricevuti nel tempo da Tettamanzi, e che l’Arcivescovo ha voluto mettere a disposizione, affinché il ricavato alimentasse il Fondo. Sono circa 40 mila euro che verranno consegnati al Fondo dal sodalizio.
Erano presenti alla serata il sociologo Aldo Bonomi, il portavoce del cardinale don Davide Milani, il governatore del Rotary Giulio Koch, molti soci del Meda e di altri club, i benefattori, rotariani e non. A loro don Davide ha rivolto il ringraziamento del Cardinale che, nel suo messaggio, ha sottolineato la disponibilità a contribuire generosamente al Fondo, aiuto quanto mai importante perché la raccolta, inizialmente destinata a concludersi entro il 2010, dato il perdurare della crisi, sarà attiva fino al 2011.
Hanno superato la «vergogna della miseria» – andando a chiedere aiuto al Fondo del Cardinale, per avere perso lavoro da poco tempo, per una riduzione dell’orario lavorativo o per fallimento dell’attività – operai generici e specializzati, commercianti, artigiani, insegnanti, ex dirigenti, professionisti fra i 30 e i 40 anni. Così le icone e i libri, nelle case di chi li ha acquistati, saranno un segno evidente di carità.
Nell’analisi della reazione del territorio alla crisi, Bonomi ha sottolineato come la Brianza «non abbia perso la testa della solidarietà, cercando di essere solidale», e ha rimarcato la necessità che la «comunità operosa si saldi con la comunità di cura, quella che si prende cura appunto dell’altro».
«Sappiamo di non poche imprese che rischiano la chiusura – queste le parole dell’Arcivescovo, affidate a don Milani -. Li vogliamo sostenere nella vicinanza umana, la preghiera e l’aiuto concreto e discreto. Continuiamo a educarci a uno stile di vita segnato dalla giusta sobrietà e, proprio per questo, aperto alla solidarietà».

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