La parrocchia di S. Maria Annunciata devolve al Fondo le offerte raccolte in occasione della terza domenica del mese. E questo malgrado debba far fronte alle spese occorse per la costruzione del nuovo oratorio

di Carlo ROSSI

Quando la solidarietà è più forte dei debiti. È quanto dimostra l’iniziativa della parrocchia di S. Maria Annunciata a Ponte Lambro (Como), nella III zona pastorale, che fin dalla Giornata diocesana della Solidarietà dello scorso 8 febbraio, ha deciso di devolvere al Fondo Famiglia-Lavoro istituito dall’Arcivescovo le offerte che solitamente vengono raccolte in occasione della terza domenica del mese. «Abbiamo fatto questa scelta di raccogliere poco ogni mese, anziché tanto una volta sola, per tenere sempre viva nella memoria della gente questa iniziativa», sottolinea il parroco don Massimo Fumagalli.
Una decisione – presa in accordo con il Consiglio pastorale e il Consiglio per gli affari economici – tanto più rilevante in quanto la parrocchia di Ponte Lambro si trova a dover fronteggiare consistenti debiti contratti per la costruzione del nuovo oratorio, a cui si sono poi aggiunte altre spese per urgenti lavori di manutenzione alla casa parrocchiale e alle campane. Don Massimo era consapevole che destinare al Fondo i proventi delle offerte, pur non elevatissime, avrebbe creato qualche difficoltà nella gestione ordinaria della parrocchia e imposto qualche ulteriore sacrificio di sobrietà. «Penso sia proprio ciò che desidera l’Arcivescovo», spiega, e aggiunge: «Noi facciamo la nostra parte senza chiedere ulteriori esborsi di denaro ai parrocchiani; però i singoli possono contribuire personalmente secondo le indicazioni del cardinale Tettamanzi circa la sobrietà personale e familiare, e versando personalmente la cifra che riterranno di voler donare.

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