Dal 1300 a Bovisio è meta di preghiera e devozione la chiesetta dedicata a San Martino, oggi recuperata e modernamente ristrutturata, per riportare alla luce gli antichi affreschi

Treviglio Polittico san martino zenale butinone

Domenica 13 novembre, Festa patronale a Bovisio Masciago in occasione dell’antica festa di San Martino.
In allegato materiale di approfondimento su questo legame e a questo link http://www.chiesabovisiomasciago.it il programma degli appuntamenti.

La più antica attestazione della presenza della chiesetta di San Martino in Masciago risale alla fine del 1300 ed è descritta nel “Liber noticiae Sanctorum Mediolani”, un documento che elenca tutti gli edifici di culto presenti nel territorio della Diocesi milanese. I documenti che riguardano la vita religiosa legata alla chiesetta di san Martino ci portano a ritroso nel tempo e a conoscenza di parecchie Visite Diocesane e Pastorali.

Nel 1579 la “Visita” effettuata dal Cardinale Carlo Borromeo ci dà una descrizione particolareggiata del suo interno e ci descrive la chiesetta con a fianco un piccolo campanile a pianta triangolare, con una sola campana, e con l’aula dei fedeli ricoperta di antichi affreschi. Si susseguono altre Visite Pastorali e diocesane effettuate tra il 1600 e il 1750 dal cardinale Federico Borromeo e Federico Visconti, fino ad arrivare agli anni ‘900 con Carlo Andrea Ferrari e Ildefonso Schuster.

Porporati di spicco che hanno saputo apportare modifiche e suggerimenti atti a salvaguardare non solo le strutture interne ma anche a individuare le modalità con le quali i fedeli erano tenuti al sostentamento del clero officiante e della chiesetta.

Nei vari secoli la chiesetta di san Martino è stata oggetto dei vari interventi edilizi per adeguare l’edificio alle esigenze della popolazione che era notevolmente aumentata. Alla fine del XVIII secolo l’aula dei fedeli aveva assunto nuove dimensioni: le pareti furono completamene intonacate e riportando alla luce gli antichi affreschi. Nei primi anni del 1930 fu abbellito l’interno della chiesetta realizzando vari affreschi sopra l’altare e all’esterno sulla facciata il tondo di un bassorilievo raffigurante san Martino.

Anche la modesta torre campanaria subì col tempo varie trasformazioni: dal modesto campaniletto triangolare descritto dal Cardinale Carlo Borromeo, a quello realizzato nel 1914 che raggiunse l’attuale altezza, con cinque campane. Il campanile venne restaurato poi nel 1969 per iniziativa del Comitato san Martino.

Un’opera completa caratterizzata da polivalenti finalità in sintonia con la nostra vita comunitaria.

Ora la chiesetta, recuperata e modernamente ristrutturata, riportando alla luce gli antichi affreschi, è divisa da una vetrata in due settori: uno è adibito alle funzioni religiose – l’altro potrà essere utilizzato per iniziative parrocchiali: mostre d’arte e manifestazioni culturali nell’ambito delle festività patronali di san Martino.

Ti potrebbero interessare anche: