Ma è così difficile vivere la solidarietà? La testimonianza della Caritas di Atene
Sono tempi difficili che richiedono passione, più coraggio, azioni virtuose, ma soprattutto costanza e perseveranza nell’ascoltare e nell’accompagnare chi vive il disagio. Da qualche anno Caritas non perde occasione per lanciare l’allarme di un possibile aggravamento delle condizioni sociali e materiali.
Purtroppo, come possiamo constatare, la situazione non è certo migliorata: cresce la disuguaglianza sociale e questo divario è la più grande preoccupazione di chi opera nel mondo sociale e della carità.
Sappiamo, infatti, che proprio la disuguaglianza sociale e di reddito rappresenta una delle cause fondamentali della crisi finanziaria e industriale del mondo globalizzato. La nostra società difficilmente potrà mantenere e replicare il benessere materiale conquistato dai nostri padri. I nostri giorni, per molte persone, non sono incoraggianti: sempre più avvertiamo di essere entrati nella fase discendente, verso livelli e stili di vita ben lontani da quelli di qualche decennio fa. Inoltre vediamo che la solidarietà “non sfonda”, forse non siamo sufficientemente attrezzati, sia culturalmente sia spiritualmente, per affrontare adeguatamente la situazione. Oggi i volontari e gli operatori della carità rilanciano l’invito alla solidarietà, quella vera, meditata e realizzata con progetti virtuosi e non meramente assistenziale. Inoltre non sfuggono le difficoltà, le resistenze, e la poca convinzione nel preferire il “farsi prossimo” . Quello del “farsi prossimo” è un appello ancora attuale anzitutto rivolto alle comunità cristiane e a tutta la cittadinanza. Il titolo di questo convegno, “Ma è così difficile vivere la solidarietà” mostra la consapevolezza dei volontari e degli operatori caritas nell’operare in tempi difficili e nel voler perseverare nelle opere umanitarie e di solidarietà. Cosa significhi “lavorare per gli altri in tempi difficili” è il motivo per il quale è stata invitata Ennia Daniela Dall’Ora volontaria della Caritas di Atene per raccontare la sua testimonianza su quanto sta accadendo in Grecia, sul disagio dovuto alla crisi e sul preoccupante aggravarsi della situazione. La prima parte del convegno, invece, è dedicato alla riflessioni degli operatori della caritas della nostra zona.
Il convegno, dunque, sarà anche occasione per meditare sull’impegno caritativo in Brianza anche alla luce dei 40 anni di vita di Caritas, che come è noto è stata voluta da Paolo VI con il compito di animare, sollecitare ed educare alla carità le comunità cristiane. Il convegno si terrà sabato 24 marzo dalle 9 alle 13 circa a Seregno presso la sala XXIV maggio. Di seguito il programma completo.
9,00 Accoglienza e Saluti
Monsignor Armando Cattaneo Vicario Episcopale
Monsignor Silvano Motta Prevosto di Seregno,
Rappresentante amministrazione comunale
La carità difficile: paure, insuccessi, speranze …
9,30 Il disagio, l’ascolto Liliana Zanaga esperienze dai Centri di Ascolto
L’aiuto Rita Galimberti L’esperienza del Fondo Famiglia Lavoro di Desio.
Laura Borgonovo Caritas di Seregno La Scuola di Italiano per stranieri
L’accoglienza “Siamo tutti profughi?” video con immagini, voci, racconti dei profughi dalla Libia ospiti in Brianza Armanda Santamaria Caritas di Lissone
10,45 Coffee break
Impensabile: dal benessere alla povertà!
11,00 Ennia Daniela Dall’Ora volontaria della Caritas di Atene
12,00 Dibattito e conclusioni con Luciano Gualzetti vice direttore
Caritas Ambrosiana e Don Augusto Panzeri Responsabile Caritas di Monza
Moderatore Fabrizio Annaro
Monza, 5 marzo 2012
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