Martedì 6 giugno in Università Cattolica si parlerà delle ricerche che il Centro di Ateneo Studi e ricerche sulla famiglia ha condotto durante la pandemia con particolare riferimento alle problematiche familiari

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«Le famiglie rimangono il luogo privilegiato, se pure imperfetto, in grado di generare benessere per i suoi componenti».

Camillo Regalia, direttore del Centro di Ateneo Studi e ricerche sulla famiglia dell’Università Cattolica, trae questa conclusione dagli studi che sono stati condotti a livello interdisciplinare sulle famiglie durante gli anni segnati dal Covid-19. Molti di questi sono raccolti nel volume La famiglia di fronte alla sfida del Covid -19della collana “Studi interdisciplinari sulla famiglia”, editi da Vita e Pensiero.

«Nello specifico la pandemia ha ribadito che lo stare bene delle famiglie dipende sia dalle risorse strutturali e sociali su cui possono contare, sia dalla loro capacità di prendersi cura di due processi fondamentali – ha spiegato il docente. Da un lato la capacità di garantire, rinnovare e sostenere livelli elevati di coesione tra i suoi componenti a livello intra ed intergenerazionale; dall’altro la capacità di sapersi adattare in modo efficace e coraggioso ai continui cambiamenti a cui è sottoposta, o dalla sua abilità di rispondere in modo flessibile alle sfide e alle sollecitazioni che mettono in crisi il suo funzionamento abituale».

Queste due caratteristiche della famiglia, coesione e flessibilità, riportano alla sua identità di fondo quale realtà chiamata a prendersi cura dei legami tra i suoi componenti e ad adattarsi in modo creativo all’interno di una storia familiare e sociale in continua evoluzione.

Il libro, a cura degli psicologi dell’Ateneo Margherita Lanze Camillo Regalia, sarà presentato lunedì 6 giugno durante l’evento “La nuova normalità post Covid-19” alle ore 14.30 nell’aula NI 110 in via Nirone 15 a Milano e online.

Durante l’incontro ricercatori di diverse discipline, dalla psicologia alla sociologia, dalla pedagogia alla filosofia, esponenti dei servizi e delle associazioni porteranno i loro dati di ricerca e le loro riflessioni per cercare di comprendere cosa sia stata la pandemia per la famiglia e per la nostra società e che cosa è rimasto come nuova normalità nelle famiglie e nei servizi.

Si parlerà della sfida legata alla conciliazione tra vita familiare e lavorativa, delle problematiche vissute dalle famiglie in fasi differenti del loro ciclo di vita (essere bambini, adolescenti, adulti lavoratori in veste di genitori o di figli, anziani…). E ancora, saranno messe a tema le sfide familiari e lavorative sperimentate dagli operatori sanitari in prima linea nell’affrontare la pandemia, le analisi dei nuovi bisogni che chi lavora nel mondo dei servizi, dei consultori e del volontariato ha rilevato nella vita delle persone e delle famiglie a partire dall’esplosione del Covid.

Se l’emergenza è passata, l’onda lunga degli effetti positivi e negativi della pandemia a livello personale e relazionale, familiare e sociale non si è ancora esaurita. L’evento del 6 giugno ha l’obiettivo di mettere a tema la questione aperta, ovvero se e in che misura siamo tornati alla normalità e quali sono i contenuti di questa nuova situazione sia per le famiglie che per i servizi e le diverse agenzia che a diverso titolo entrano in relazione con la famiglia.

Il programma dell’evento è consultabile sulla pagina dedicata del sito dell’Ateneo.

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