Redazione

Numerose sono le sue lettere al clero e al popolo, le minuziose e dettagliate prescrizioni specialmente in ordine al decoro del culto divino, i frequenti sinodi diocesani e i due congressi eucaristici.
La sua presenza tra il popolo fu continua e costante. Ristrutturò, per incarico di Pio XI, i seminari milanesi mediante la costruzione del Seminario Teologico e Liceale di Vengono, inaugurato nel 1935. Schuster governò la Diocesi in tempi molto difficili per Milano e per il Paese. Anziano e malato, si ritirò nel seminario di Venegono, da lui fatto costruire come un’abbazia in cima ad un colle, mistica cittadella di preghiera e studio, dove si spense il 30 agosto 1954.
Le ultime sue parole, rivolte ai suoi seminaristi furono: “ Voi desiderate un ricordo da me. Altro ricordo non ho da darvi che un invito alla santità. La gente pare che non si lasci più convincere dalla nostra predicazione, ma di fronte alla santità, ancora crede, ancora si inginocchia e prega. La gente pare che viva ignara delle realtà soprannaturali, indifferente ai problemi della salvezza. Ma se un Santo autentico, o vivo o morto, passa, tutti accorrono al suo passaggio.
Ricordate le folle intorno alla bara di don Orione? Non dimenticate che il diavolo non ha paura dei nostri campi sportivi e dei nostri cinematografi. ha paura, invece, della nostra santità”.
Fu proclamato beato da Giovanni Paolo II il 12 maggio 1996.

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