Redazione
Nato a Desio nel 1857 e proveniente da umile famiglia, dopo aver compiuto gli studi sacerdotali, Achille Ratti divenne prefetto della Biblioteca Ambrosiana (1907-1911), poi della Vaticana (1914-1918); in seguito ebbe incarichi diplomatici nei territori dei crollati Imperi Centrali, in particolare per contribuire alla riunificazione della Polonia. Dal 1921, Achille Ratti, inizia la sua esperienza milanese come Arcivescovo di Milano, divenendo poi Cardinale e Papa (1922-1939). Il suo pontificato fu caratterizzato da alcuni eventi di notevole spessore: ad esempio in quegli stessi anni furono firmati i Patti Lateranensi, fra il Regno d’Italia e il Vaticano. Nonostante la fugacità della parentesi milanese di Pio XI, durata solo pochi mesi, la diocesi ambrosiana conserva intatti alcuni segni della sua presenza. Salendo lo scalone d’onore ed entrando nella sala riunioni del primo piano della Curia Arcivescovile, non si può fare a meno di notare una poltrona in velluto rosso sulla quale troneggia uno stemma con il relativo motto episcopale “raptim transit”: si tratta dell’insegna del cardinale Achille Ratti, che prima di salire al trono di Pietro con il nome di Pio XI, era stato – esattamente ottant’anni fa – Arcivescovo di Milano. Chiamato, infatti, da papa Benedetto XV come successore del beato cardinale Carlo Andrea Ferrari alla guida della diocesi di Milano, Achille Ratti ne prendeva solenne possesso l’8 settembre 1921, festa della Natività di Maria, titolare del duomo. Ma questo nuovo incarico pastorale, non era destinato a durare a lungo; raggiunta Roma per partecipare al Conclave, il 6 febbraio 1922 ne usciva papa con il nome di Pio XI.