Nominato da Giovanni XXIII ausiliare dell'arcivescovo di Milano, ricevette la consacrazione episcopale in S. Ambrogio il 7 dicembre 1960 dall'allora cardinale Giovanni Battista Montini e scelse come motto episcopale «Veritas et amor»

colombo

Giovanni Umberto Colombo nacque a Caronno Pertusella (Va) il 6 dicembre 1902 nella casa di via Saronno 7, nel rione oggi chiamato di San Grato. Era il sesto di sette figli e fu battezzato due giorni dopo la nascita (8 dicembre) nella chiesa parrocchiale di Santa Margherita. Il padre, Enrico, era capo-officina in uno dei pochi stabilimenti del paese, mentre la madre, Luigia Millefanti, esercitava il lavoro di camiciaia e di ricamatrice. Giovanni cominciò a distinguersi per la sua intelligenza già nelle prime classi elementari, che frequentò nella scuola comunale, retta dalle suore dell’Immacolata Concezione di Ivrea. Rimase sempre legato alla sua maestra Suor Maria Michele Carando, che giudicò sempre «un’educatrice eccezionale».
Giovanni Colombo il 14 settembre 1914 entrò come alunno del ginnasio nel Seminario di S. Pietro Martire a Seveso. Passò poi al Seminario liceale di Monza, per poi proseguire gli studi di teologia nella Sede del Seminario di Corso Venezia a Milano, l’attuale Centro Pastorale Paolo VI.
Secondo le norme in vigore in quel tempo, ricevette la Tonsura il 26 maggio 1923; i primi Ordini minori il 22 dicembre 1923; i secondi Ordini minori il 19 marzo 1924; il Suddiaconato il 28 giugno1925; il Diaconato il 1 novembre 1925. Il 29 maggio 1926 fu ordinato sacerdote in Duomo dall’allora cardinale Eugenio Tosi.

L’attività pastorale e la consacrazione episcopale in Sant’Ambrogio

Subito dopo l’ordinazione sacerdotale si laureò in teologia (1926) e iniziò a frequentare l’Università Cattolica del Sacro Cuore, dove si laureò in lettere nel 1932. Su di lui esercitò un notevole influsso il professor Giulio Salvadori, del quale sostenne la Causa di beatificazione. Il giovane sacerdote fu presto incaricato come docente di materie letterarie e poi di teologia spirituale nei seminari diocesani. Fu anche per due anni Lettore di lingua e letteratura italiana presso la Facoltà di Magistero e Lettere dell’Università Cattolica. Nel 1939 il cardinale Schuster lo nominò rettore del Liceo Classico del Seminario nella nuova sede di Venegono inferiore. Nel 1953 lo stesso arcivescovo lo nominò Rettore Maggiore dei seminari milanesi. Tra le iniziative di maggior rilievo da lui promosse durante gli anni del suo rettorato vanno ricordate la fondazione della Scuola Vocazioni Adulte (1947), con il compito di preparare al sacerdozio giovani, che si presentavano in Seminario dopo alcuni anni di esperienza lavorativa e che erano sprovvisti dei titoli di studio necessari ai Corsi teologici. Sempre a lui si deve l’organizzazione del Corso propedeutico di spiritualità e filosofia, per i chierici che passavano dal liceo alla teologia (1960). Nominato da Giovanni XXIII ausiliare dell’arcivescovo di Milano, ricevette la consacrazione episcopale in S. Ambrogio il 7 dicembre 1960 dal card. Giovanni Battista Montini e scelse come motto episcopale «Veritas et amor».

Nuovi e impegnativi incarichi

Giovanni Colombo, fece parte della Commissione preparatoria del Concilio Vaticano II per i seminari e le università degli studi, portandovi il contributo della sua cultura ed esperienza. Fu padre conciliare, prima come Vescovo ausiliare e poi come Arcivescovo: infatti, il 10 agosto 1963 Papa Paolo VI (eletto papa il 21 giugno dello stesso anno) lo nominò suo successore alla cattedra dei santi Ambrogio e Carlo e lo creò cardinale il 25 febbraio 1965.
Terminato il Vaticano II, indisse un sinodo diocesano (il 46°) per applicare le indicazioni conciliari. Fu un sinodo impegnativo, che si protrasse dal 1966 al 1972. Ne scaturì la decisione di conservare, pur riformandolo, il Rito Ambrosiano; di riorganizzare la Diocesi nelle attuali Zone Pastorali e nei Decanati; di istituire il Consiglio Presbiterale Diocesano (1969) e il Consiglio Pastorale Diocesano (1973); di proporre all’inizio dell’anno pastorale un programma comune a tutta la diocesi: di qui le Lettere Pastorali promulgate ogni anno l’8 settembre, festa del Natività di Maria, cui è dedicato il Duomo di Milano. Dovette affrontare problemi pastorali di notevole spessore, legati alle conseguenze dell’urbanesimo massiccio di quegli anni seguiti al boom economico. Basti un dato: nel 1963 (anno della sua elezione) la diocesi contava 3.989.331 abitanti, nel 1979 (quando si dimise) la popolazione diocesana era cresciuta fino a raggiungere quota 5.124.906 persone.
Il suo episcopato fu caratterizzato dalle vicende drammatiche del cosiddetto Sessantotto e del terrorismo. Colombo fu tra i primi ad accorrere presso la Banca dell’Agricoltura in Piazza Fontana, dove si trova il Palazzo Arcivescovile, dopo l’esplosione della bomba che iniziò la stagione del terrorismo italiano (12 dicembre 1969). Contestazioni e violenze continuarono anche negli anni successivi, in occasione dell’approvazione e dei referendum riguardo alle legge sul divorzio (1 dicembre 1970, referendum 12 maggio 1974) e sull’aborto (6 giugno 1978, referendum, 18 maggio 1981).
Dovette inoltre affrontare opere impegnative quali il restauro del Duomo (di cui sembrava compromessa la statica) e del Seminario di Corso Venezia, che risaliva ai tempi di san Carlo Borromeo (XVI secolo). Colombo consacrò 157 nuove chiese. Sono rimasti memorabili anche i suoi Discorsi alla città, tenuti la vigilia della solennità di Sant’Ambrogio nell’omonima basilica. Partecipò ai conclavi per l’elezione di Giovanni Paolo I (agosto 1978) e Giovanni Paolo II (ottobre 1978). Quest’ultimo il 29 dicembre 1979 accolse le sue dimissioni per motivi di età e di salute. Colombo si ritirò nel Seminario di Corso Venezia, da lui fatto restaurare, dove svolse un’intensa attività culturale e pastorale al servizio della diocesi ambrosiana e della Chiesa italiana. Lì si spense il 20 maggio 1992.

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