Sant'Onorato di Vercelli, vescovo
Dalla Vita Ambrosii di Paolino di Milano sappiamo che Onorato fu accanto a sant’Ambrogio nelle ultime ore della sua vita, nella notte fra il venerdì e il sabato santo (3-4 aprile) del 397, per amministrargli il viatico. La premura nell’accorrere al capezzale del santo morente si giustifica conoscendo il ruolo a suo tempo svolto da Ambrogio nell’elezione di Onorato a vescovo di Vercelli. Nella difficile e confusa situazione creatasi alla morte del vescovo Limenio a causa di Sarmazione e Barbaziano, diffusori della falsa dottrina di Gioviniano, Ambrogio era intervenuto inviando alla Chiesa di Vercelli una lettera, dove precisava le qualità necessarie a chi doveva succedere alla cattedra di Eusebio. E Onorato era stato proprio suo discepolo, forse del gruppo di quelli che facevano vita comune di stile monastico insieme a Eusebio. Perché si addivenisse alla scelta di questo candidato fu necessario che Ambrogio si recasse di persona a Vercelli. Un’iscrizione posta sulla sua tomba nella cattedrale ci informa che Onorato “subì le pene dell’esilio e del carcere”. Morì il 29 ottobre, dopo circa vent’anni di episcopato, e fu subito venerato nella Chiesa vercellese come santo.