San Simeone il Nuovo Teologo, monaco
Il 12 marzo del 1022, nel romitaggio di Santa Marina, sulla riva asiatica del Bosforo, conclude i suoi giorni terreni Simeone il Nuovo Teologo, monaco e spirituale tra i più amati nell’oriente cristiano. Solo l’evangelista Giovanni e Gregorio di Nazianzo sono stati soprannominati, prima di lui, “teologi”. Nella tradizione bizantina tale titolo è attribuito a coloro che hanno ricevuto la conoscenza di Dio attraverso un’esperienza personale e che sono stati capaci di trasmetterla alla Chiesa. Simeone nacque attorno al 949 in Asia Minore, e fu inviato ancora giovane a Costantinopoli per perfezionare gli studi. Poco attratto dalla possibile carriera che gli si prospettava presso la corte bizantina, Simeone conobbe un tempo di dubbi e di ricerche. La sua vita cominciò ad assumere un certo ordine quando incontrò il monaco Simeone del celebre monastero costantinopolitano di Studio. Sotto la guida dell’anziano studita, Simeone imparò l’arte della preghiera senza distrazioni. Dalla sua intensa esperienza di preghiera, egli attinse la certezza che l’amore di Dio è effuso nel cuore dei credenti mediante il dono dello Spirito. Divenuto monaco e poi igumeno del monastero di San Mama, fu soprattutto un sapiente trasmettitore di questa semplice certezza che gli derivava dalla propria personalissima esperienza di incontro con Dio. Poco compreso negli ambienti della capitale, Simeone fu costretto all’esilio sulla riva asiatica del Bosforo. Qui egli raccolse vecchi e nuovi discepoli nel nuovo monastero di Santa Marina, e si dedicò fino alla morte alla loro guida, attraverso scritti spirituali e liturgici di grandissimo valore. Nel calendario romano è ricordato oggi san Luigi Orione (1872-1940), canonizzato il 16 maggio 2004. Il suo profilo è presentato il 26 ottobre, giorno della sua beatificazione, scelto dal rito ambrosiano per celebrarne la memoria.