San Giovanni, apostolo ed evangelista Giovanni (Dio fa grazia), “una colonna della Chiesa” come lo chiama Paolo (Gal 2,9), era di origine galilea, probabilmente di una zona rivierasca del lago di Tiberiade. Matteo riferisce che era figlio di Zebedeo e di Salome, fratello di Giacomo il maggiore. Da Marco sappiamo che il padre aveva una piccola impresa di pesca con garzoni alle sue dipendenze. La madre era una delle donne che seguivano Gesù e salirono con lui al Calvario. Come leggiamo nel suo Vangelo, è il discepolo amato da Gesù, colui che ha avuto la grazia di comprendere e annunciare il primato del comandamento nuovo dell’amore, restando assiduamente accanto al suo Signore. Già discepolo di Giovanni Battista, con Andrea fu il primo degli apostoli a conoscere Gesù (Gv 1,40). Chiamato da Cristo, insieme con il fratello Giacomo, lungo la riva del lago di Galilea, “lasciata la barca e il padre loro, subito lo seguirono”. Giovanni fu tra gli intimi che Gesù volle con sé in momenti salienti della sua vita: alla risurrezione della figlia di Giairo, durante la pesca miracolosa e la moltiplicazione dei pani, alla trasfigurazione e nell’agonia del Getsemani. Unico tra gli apostoli, fu ai piedi della croce vicino a Maria, e da Cristo la ricevette quale Madre, mentre a lei fu affidato come figlio. Accogliendo con Pietro il primo annuncio della risurrezione, con lui corse al sepolcro, che trovarono vuoto. Fu presente a tutte le apparizioni di Gesù risorto, fino all’Ascensione. Ricevuto lo Spirito santo alla Pentecoste, cominciò subito a predicare, e venne incarcerato insieme a Pietro. Lasciata Gerusalemme, portò l’annuncio del Vangelo nell’Asia minore, dove resse la Chiesa di Efeso. La tradizione dice che sarebbe stato deportato a Patmos, ove avrebbe avuto le visioni dell’Apocalisse. Oltre al Vangelo ci ha lasciato tre Lettere. Sarebbe morto sotto Domiziano, alla fine del I secolo, molto avanti negli anni. Intimo in vita di Gesù, lo è anche nel ricordo della Chiesa, celebrandosi la sua festa due giorni dopo il Natale di Cristo. Nel rito romano, la prima domenica dopo Natale si celebra la festa della Sacra famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe, che nel rito ambrosiano si celebrerà la penultima domenica di gennaio.