Dt 31,1-12; Sal 134; Lc 8,22-25 “Ora mentre navigavano, egli si addormentò”. (Lc 8,23) Luca pone questo brano quasi a chiusura dell’insegnamento sull’ascolto: il seminatore, la lampada accesa e quella parabola in azione che è l’episodio dei suoi parenti che lo cercano. E’ stanco Gesù. La vita di annuncio del Regno non gli lascia molto tempo per riposare. Ma, pure addormentato, svela a noi sé stesso e a noi, noi stessi. Il suo sonno, figura della sua morte, fa emergere la nostra incredulità. Ci è più facile credere alla voce del vento e del mare, che ci dicono che siamo perduti, che alla sua Presenza, reale anche se dormiente. Gesù si immergerà (battesimo) in questo mare del peccato, del dolore e della morte. Il mare perderà così la sua voce, smentita, una volta e per sempre. Proprio grazie al suo “sonno” non saremo più perduti, ma salvati. Preghiamo La voce del Signore è sopra le acque, tuona il Dio della gloria, il Signore sulle grandi acque. La voce del Signore è forza, la voce del Signore è potenza. Nel suo tempio tutti dicono:”Gloria!”. Il Signore è seduto sull’oceano del cielo, Il Signore siede re per sempre. (dal salmo 28) [La Parola ogni giorno – Comunione inseparabile con il Signore. Luogo del nostro riposo – Settimane dopo Pentecoste 2010 – Centro Ambrosiano]