1Sam 17,1-11.32-37.40-46.49-51; Sal 143; Lc 10,17-24 Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. (Lc 10,21b) La missione dei settantadue si è conclusa positivamente: essi tornano da Gesù pieni di gioia perché nel suo nome hanno sottomesso la potenza del nemico. Nessun merito e nessuna gloria personale sono connessi a questo successo: semplicemente, chi accetta di farsi servo del Signore può esultare in Dio, suo Salvatore, al vedere coi propri occhi le grandi cose fatte dall’Onnipotente (cfr Lc 1,38ss). E’ nella stessa lunghezza d’onda l’esultanza di Gesù per la realizzazione della volontà del Padre: Dio ha scelto ciò che per il mondo è stolto, debole, disprezzato (1Cor 1,28), ha racchiuso il tesoro dell’Evangelo in vasi di creta perché appaia che questa potenza straordinaria viene da lui e non dall’uomo (2Cor 4,7). Il suo figlio Gesù che tutto riceve da lui e in tutto a lui si rivolge, ci porta ad incontrarlo come Padre e ci mostra il cammino per divenire in verità figli, piccoli e beati. Preghiamo L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio Salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva: d’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. (dal cantico del Magnificat, Lc 1,46-48) [La Parola ogni giorno – Comunione inseparabile con il Signore. Luogo del nostro riposo – Settimane dopo Pentecoste 2010 – Centro Ambrosiano]