Dn 7,9-14; Sal 97 (98); 2Ts 1,1-12; Lc 3,23-38 «Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto meraviglie». (Sal 97) Ancora nel clima del Natale, la liturgia continua ad offrire salmi che esprimono la gioia di tutti i popoli della terra. A proposito di questo salmo P. Turoldo e G. Ravasi commentano così: “Ecco un ‘cantico nuovo’, perfetto e glorioso, al Signore re e giudice, le cui qualità fondamentali si chiamano meraviglia, vittoria, salvezza, giustizia, amore, lealtà, rettitudine. Ma il canto nasce da un coro e da un’orchestra straordinari (vv. 4-8). Non sono solo i fedeli che, accompagnati dagli strumenti del culto nel Tempio (arpe, trombe, cetre), acclamano davanti al Re e Signore. Al coro partecipano anche tutte le creature: c’è il mare che romba, c’è la terraferma con tutti i suoi abitanti, ci sono i fiumi che con le loro ramificazioni a braccia sembrano mani che applaudono, mentre gli echi delle valli e dei monti creano suoni fondi e prolungati. L’ingresso del Signore nel mondo e nella storia provoca un sussulto di felicità in tutti e in tutto. È questa l’‘utopia’ della Bibbia, è il credere in un mondo che canti perché Dio è in mezzo alle sue creature e non è scomunicato con la ribellione dell’orgoglio e dell’ingiustizia”. Preghiamo Risuoni il mare e quanto racchiude, il mondo e i suoi abitanti. I fiumi battano le mani, esultino insieme le montagne davanti al Signore che viene a giudicare la terra. (dal Sal 97) [da: La Parola ogni giorno – Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste – Santità evangelica – Avvento e Natale 2010 – Centro Ambrosiano]