Domenica dopo l’ottava del Natale del Signore Sir 24,1-16b; Sal 147; Rm 8,3b-9a; Lc 4,14-22 «Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode». (Lc 4, 15) Animato dallo Spirito Santo, Gesù ritorna a Nazaret dove, fin da piccolo, aveva partecipato alle celebrazioni e, il sabato, secondo le abitudini, va alla sinagoga per stare con la gente e partecipare alla celebrazione. Gesù si alza per proclamare la lettura. Sceglie un testo di Isaia che parla dei poveri, dei prigionieri, dei ciechi e degli oppressi. Il testo rispecchia la situazione della gente di Galilea, al tempo di Gesù e, possiamo dire, anche al nostro tempo. In nome di Dio, Gesù prende posizione in difesa della vita del suo popolo, e con le parole di Isaia, definisce la sua missione: annunciare la Buona Notizia ai poveri, proclamare la libertà ai prigionieri, restituire la vista ai ciechi, la libertà agli oppressi e riprendendo l’antica tradizione dei profeti, proclama: "un anno di grazia del Signore". Gesù vuole ricostruire la comunità, in modo che sia di nuovo espressione della loro fede in Dio! E allora, se Dio è Padre di tutti, tutti dobbiamo essere fratelli e sorelle gli uni degli altri. Vivere secondo lo stile indicato da Gesù è un modo concreto di incarnare l’amore di Dio nell’amore verso il prossimo. Come vivo la mia fede in Dio? Cosa faccio per portare il lieto annuncio? Cosa faccio per assicurare che tutti vivano in fraternità come desidera Dio? Preghiamo Celebra il Signore, Gerusalemme, loda il tuo Dio, Sion, perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte, in mezzo a te ha benedetto i suoi figli. (dal Sal 147) Impegno settimanale Riflettiamo sul messaggio del Papa Benedetto XVI scritto per la Giornata della Pace 2011. [da: La Parola ogni giorno – Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste – Santità evangelica – Avvento e Natale 2010 – Centro Ambrosiano]