Novena di Natale VII feria prenatalizia Eb 10,37-39; Sal 88 (89); Mt 1,18-25 «Ancora un poco, un poco appena, e colui che deve venire, verrà e non tarderà». (Eb 10,37) La lettera agli Ebrei ci esorta a vivere di fede, aspirando decisamente alle cose di Dio, aspirando, cioè, di “possede-re beni migliori e duraturi” (Eb 10,34). Accostiamoci, dunque, a Gesù che viene, “con cuore sincero, nella pienezza della fede… teniamo ferma, sicura la nostra speranza perché, da parte sua, Dio è fedele a tutto ciò che promette” (cfr. Eb 10,22-23) e il Natale di Gesù è segno della fedeltà. Anche il salmo ci aiuta a esaltare l’alleanza stipulata con l’uomo, nonostante le fatiche e i tradimenti, gli abbandoni e le violazioni, l’amore di Dio non verrà mai meno, la sua fedeltà non sarà annullata, non muterà la sua promessa e la discendenza dell’uomo durerà per sempre. Il Natale, ormai imminente, sia per noi una possibilità di lasciare entrare l’amore di Dio nella nostra esistenza umile e quotidiana e, arricchiti del suo amore, la nostra vita sia operosa attraverso la carità verso il prossimo che è “il dono di poter condividere, di poter partecipare allo stesso amore di donazione di Cristo” (Card. D. Tettamanzi – omelia 4 novembre 2005). Preghiamo Il suo ricordo non verrà meno e il suo nome sarà ricordato di generazione in generazione. (Sir 39,13) [da: La Parola ogni giorno – Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste – Santità evangelica – Avvento e Natale 2010 – Centro Ambrosiano]