Is 40,1-11; Sal 71 (72); Eb 10,5-9a; Mt 21,1-9 «Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai preparato». (Eb 10,5a) L’invito dell’autore della Lettera agi Ebrei indica gli orien-tamenti di Gesù nell’educare i suoi discepoli verso una fede autentica, non formale, ma capace di un cuore che batta all’unisono con quello di Dio. Nelle nostre comunità spesso già mancano i sacrifici e le offerte; la crisi sembra intaccare soprattutto la ritualità. Ma questo non ci toccherebbe più di tanto se non fosse l’occasione ancora una volta per incentrare la risposta del credente nell’atteggiamento fondamentale dell’amore fraterno. Non serve una partecipazione liturgica se questa non ci porta ad assumere sempre più gli stili del Cristo. Questo corpo poi, non è soltanto quello del singolo ma è quello ormai di un intero popolo orientato verso il suo Signore che viene nella gloria. É un popolo gioioso, esultante, luminoso e che si appresta a preparare la via per altre nazioni, altri popoli. Riscopriamo il senso dei gesti liturgici che ci portano a vivere una fede che si china sui fratelli: “misericordia, io voglio e non sa-crificio” (Os 5,6). Ancora una volta il vero uomo spirituale è colui che vive la Parola che ha accolto e la sa incarnare in quella porzione di storia che gli è affidata. Preghiamo Quanto è preziosa la tua grazia, o Dio! Si rifugiano gli uomini all’ombra delle tue ali, si saziano dell’abbondanza della tua casa e li disseti al torrente delle tue delizie. Èin te la sorgente della vita, alla tua luce vediamo la luce. (dal Sal 36) Impegno settimanale Cerco di essere misericordioso verso tutti manifestando così il vero volto di Dio Padre. [da: La Parola ogni giorno – Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste – Santità evangelica – Avvento e Natale 2010 – Centro Ambrosiano]

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